Latin lover
Regia di Cristina Comencini. Durata 104 minuti.
Regia di Cristina Comencini. Durata 104 minuti.
Dopo dieci anni dalla morte di Saverio Crispo, grande attore del cinema italiano, si ritrovano nella sua casa in Puglia le sue due vedove e le sue quattro figlie, avute tutte da donne diverse. Naturalmente sarà l’occasione per rinfacciarsi ripicche, per svelare dei segreti, far nascere rivalità e alleanze. Cristina Comencini firma il suo ultimo lungometraggio con una sceneggiatura stile “foto di famiglia in un interno”. Il film procede facendo emergere la figura del protagonista maschile con molti difetti e molto meno affascinante di quel che lui stesso si credeva, mentre emergono sempre più i caratteri femminili. Strizzando l’occhio a certi personaggi maschili o certi attori del cinema italiano, come Marcello Mastroianni o Vittorio Gassman, la Comencini rivela ancora una volta, tra una citazione e l’altra, la sua passione per il cinema italiano, ma l’impianto teatrale presenta non poche cadute: tra continue rivelazioni e intime confidenze, si svelano realtà anche discutibili (se non altro viene da chiedersi come mai queste donne così in gamba e capaci di gestire la propria affettività, si sono trovate in una specie di harem) e i dialoghi non esprimono nulla di nuovo. Sicuramente sono brave le attrici e Virna Lisi (alla quale il film è dedicato) dà, come sempre, il meglio di sé. Insomma, cast di grande livello per una commedia che presenta non poche cadute di stile e dialoghi già sentiti. Il film, dal taglio teatrale e di per sé brillante, interesserà soprattutto coloro che intendono affrontare il tema della famiglia come viene vissuta spesso oggi, il tema della coppia e del rapporto tra genitori e figli.
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