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Al cinema - Il tempo che ci vuole

Regia di Francesca Comencini

Al cinema - Il tempo che ci vuole

Interpreti: Fabrizio Gifuni, Romana Maggiora Vergano. Durata 110 minuti.

Il film si apre con l’immagine di un padre che va a prendere la figlioletta a scuola e poi li vediamo in casa, lui intento a lavorare alla scrivania, nella stessa stanza la bambina si spaventa a guardare le figure del pescecane dal libro di Pinocchio.
Il padre è il grande regista Luigi Comencini, la bambina è la figlia Francesca (che nel film non viene mai nominata) e “Il tempo che ci vuole” è la storia autobiografica di Francesca Comencini, a partire dall’infanzia, alla crisi durante l’adolescenza, che coincide con i grandi cambiamenti sociali degli anni Settanta, fino all’età adulta.
Luigi Comencini, sposato con Giulia Grifeo, ebbe quattro figlie: Cristina, Francesca – registe anch’esse, Paola ed Eleonora.

Nel film però non compaiono mai né le sorelle, né la madre; infatti la narrazione è incentrata totalmente sul rapporto tra Francesca (nata nel 1961) e il padre. Gli anni di Francesca da bambina corrispondono al periodo in cui Comencini sta girando il bellissimo sceneggiato dal libro di Pinocchio e in questa prima parte della narrazione lo spettatore assiste, come la bambina, alla fantasmagoria della fiaba; emergono però anche alcuni momenti di solitudine di Francesca, sebbene il padre sia sempre presente nella sua vita. E proprio questa presenza si farà sentire negli anni dell’adolescenza quando Luigi Comencini seguirà e sosterrà in ogni modo la figlia nei suoi momenti di peggiore smarrimento. Ne risulta un dialogo profondo e toccante, non solo tra padre e figlia, ma anche un grande ritratto umano del regista.
Di Luigi Comencini emerge naturalmente anche il suo grande amore per il cinema, (contribuì a salvare tante pellicole del cinema muto fondando la Cineteca di Milano). “Il tempo che ci vuole” è dunque un’opera in cui si mescolano efficacemente temi importanti sul legame tra padri e figli, sull’amore paterno e filiale, il passaggio verso la maturità dell’età adulta e responsabile, la sofferenza.
Un ritratto e una riflessione coraggiosa da parte della regista Francesca Comencini su se stessa e un grande omaggio verso la figura di suo padre. Bravissimi gli attori: Fabrizio Gifuni (David di Donatello per “Esterno notte”) nei panni del regista e Romana Maggiora Vergano (vista in “C’è ancora domani” di Paola Cortellesi) e brava anche la piccola Anna Mangiocavallo nei panni di Francesca Comencini da bambina. Il film, a tratti poetico e commovente, è stato presentato fuori concorso all’ultimo Festival del cinema a Venezia.

Fonte: Il Cittadino
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