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La spirale diabolica della guerra

Ucraina e Palestina, conflitti senza fine

Le guerre scoppiate in Ucraina e in Medio Oriente e che a tutt’oggi continuano la loro infernale sinfonia di morte, sono iniziate in seguito a due sciagurati e insensati episodi: l’assurda invasione dell’Ucraina da parte della Russia nel febbraio del 2022 e lo spaventoso atto di terrorismo in Israele il 7 ottobre 2023 da parte di Hamas.
A detta degli ingenui, anche in questi casi i conflitti avrebbero dovuto esaurirsi in poco tempo. Ancora una volta però vale il detto che le guerre si sa quando iniziano ma non quando finiscono. Il loro termine, specie in Ucraina, appare infatti sempre più distante nel tempo.
Intanto quanti sono direttamente coinvolti nei due conflitti stanno sperimentando che cosa è la guerra.
La guerra è combattimento, uccisione di soldati a decine di migliaia; è terrore quotidiano per loro e per i loro familiari; è strage di civili, compresi in gran numero i bambini innocenti e gli anziani indifesi; è odio immediato e perenne del nemico; è distruzione delle case e di ogni tipo di infrastrutture; è l’annientamento delle famiglie; è stanchezza mortale; è orrore, crudeltà, fame e povertà assoluta; è sfiducia e angoscia per il futuro; è disperazione; è insopportabilità della fatica e del dolore quotidiano; è rabbia e voglia di vendetta; è smarrimento dei valori umani e spirituali; è scempio della verità; è mancanza d‘intelligenza e di senso di responsabilità in coloro che le guerre progettano, iniziano e non s’impegnano seriamente a terminarle; è pazzia congiunta ad estrema cattiveria; è spregio perfino della legge del taglione, i cui limiti in questi due conflitti sono stati totalmente debordati; è un vortice diabolico di male dal quale è difficile uscire.
Per ritrovare la pace tanti si aspettano indifferentemente che l’una o l’altra delle parti in conflitto vinca la guerra.
Ma quanto è pressante nel contempo la spinta di coloro - fabbricanti e mercanti di armi - che sperano si prolunghi!
Per l’inizio della ritrovata via di una pace giusta occorre innanzitutto recuperare il senso della ragione, della giustizia, della verità e del perdono. Sono questi i valori che Papa Francesco propone senza mai stancarsi, chiedendo ai credenti di tutto il mondo la preghiera insistente per la pace. È questa infatti, secondo Francesco, l’unica «arma» da imbracciare.

*Direttore Il Cittadino

Fonte: Il Cittadino
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