I bambini sanno
Regia di Walter Veltroni
Regia di Walter Veltroni
Politico, giornalista, Walter Veltroni ha sempre dichiarato la sua passione per il cinema e il suo desiderio di passare alla macchina da presa; ha realizzato la sua aspirazione prima con “Quando c’era Berlinguer”, ora con “I bambini sanno”.
I bambini, nella parte di se stessi, sono trentanove (scelti in una rosa di trecentocinquanta) e vengono intervistati, ognuno nella propria camera, su una serie di argomenti che vanno dalla famiglia, all’amore, alla sessualità, a Dio. L’idea non è nuova, da “I bambini ci guardano” di Vittorio De Sica, a “I 400 colpi” di François Truffaut (con il finale che ricorda la corsa verso il mare del protagonista), a “I bambini e noi” di Luigi Comencini. Qui Veltroni parte da una frase tratta da “Il piccolo Principe” di Saint – Exupery "I grandi non capiscono mai niente da soli e i bambini si stufano di spiegargli tutto ogni volta".
Veltroni – regista sembra prenderla alla lettera, nel suo condurre le interviste e il film risulta alla fine piuttosto didascalico.
Ma il difetto più grave è che emergono soprattutto le idee del regista anziché quelle dei bambini, i quali talvolta sembrano più che altro ripetere ciò che sentono dire dagli adulti, oppure sembrano un po’ faticare a trovare le risposte alle domande del regista, in certi momenti un po’ troppo incalzanti, sebbene i piccoli intervistati non manchino – come è ovvio – di profondità di sentimenti.
Insomma, “I bambini sanno” non è proprio all’altezza delle aspettative, poiché non emerge l’infanzia, quanto un certo senso di artificiosità, con alcuni momenti di commozione e poesia.
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