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Giovani e anziani, tra l'entusiasmo e la saggezza

E' importante mantenere e preservare il dialogo fra le generazioni

Un indice per la misura del benessere della società è dato dall’aumento dell’aspettativa di vita: i miglioramenti tecnologici, scientifici, della qualità del cibo, dei servizi e dell’accesso alle risorse negli ultimi 50 anni hanno portato la mortalità media degli italiani da 66 a 77 anni (data.worldbank.org). Il dato è ovviamente ricavato e analizzato dalle statistiche, ma sembra rispecchiare bene la realtà.

Il fatto positivo di questo allungamento deve però essere confrontato con la qualità della salute della persona che deve fare i conti con il naturale degrado del corpo: l’invecchiamento fa parte della vita, è un processo naturale che riguarda non solo l’uomo, ma tutto il creato ed è piuttosto evidente nell’esteriorità della persona come il colore dei capelli, l’elasticità della pelle, i movimenti. Più nascosto ma particolarmente significativo è il deterioramento cognitivo che porta gli anziani alla necessità di essere assistiti nuovamente quasi come dei bambini piccoli: in Liguria e a Genova in particolare c’è un’importante diffusione del fenomeno, visibile dal numero impressionante di RSA operanti nel territorio anche se spesso la preferenza è di tenere i propri cari in casa per garantire l’assistenza affettuosa dei familiari.

La gestione di un anziano con problemi di demenza è però una cosa impegnativa e faticosa e non sempre per persone che se ne occupano, ormai definiti “caregiver”, riescono a reggerne il peso in autonomia. L’ufficio per la pastorale della sanità ha tenuto il 29 marzo scorso un interessante incontro sulla malattia di Alzheimer, visibile sul nostro canale YouTube (Il Cittadino tv): sono intervenuti diversi relatori che hanno affrontato la questione di questa patologia, emblema nel panorama delle cosiddette “demenze senili”, sotto vari aspetti, soprattutto legati alla relazione proprio con i caregiver. L’argomento interessa tutti perché l’anzianità è la prospettiva prossima a ciascuno, ma non sempre le si dedica la giusta attenzione.

Le persone anziane spesso si rivolgono ai giovani con nostalgia dichiarando che la gioventù è beata e la vecchiaia una bruttezza nel tentativo di infondere coraggio e di stimolarli a vivere appieno la vita, a non farla sfuggire dalle mani. E’ comprensibile per chi ha già percorso gran parte del proprio itinerario terreno cercare di mettere in guardia i più giovani dai pericoli, dalle cose negative, ma l’adagio di commento è “i giovani non ascoltano gli anziani”.
La comprensione dell’anziano nella società varia nelle culture e nel tempo: la visione più bella e integrale della senescenza è quella che la riconosce come fonte di saggezza ed affidabilità mentre è invece frequente l’opposto, la considerazione degli anziani come inutili – non più utili – perché limitati in molti aspetti. E’ significativo che gli adolescenti considerino “vecchi”, usando in senso dispregiativo il termine, le persone al di sopra dei 25 anni: certo qui entrano in gioco esigenze, abitudini e comportamenti differenti, oltre che l’immaturità, ma purtroppo non sembra che la vecchiaia venga più considerata come un età con un valore.

In questo ci possono aiutare anche le parole di Papa Francesco che recentemente ha proposto diverse catechesi sulla vecchiaia, proponendo un cambio di mentalità nei riguardi di questa età così capace di sensibilità e tenerezza, valori che il mondo attuale ha sacrificato per seguire successo, efficienza, forza.
Forse, come sottolinea il Santo Padre, gli anziani sono più capaci di riconoscere i segni della presenza di Dio e per questo possono essere testimoni capaci di donare speranza ai giovani, ma per essere efficaci in questo compito occorre anche che l’uditorio sia attento o almeno sensibile alla loro parola: è come far convergere due treni che viaggiano a velocità differenti per trasbordare i preziosi carici dell’esperienza, compito difficile e al tempo stesso necessario affinché non si disperda quanto è stato raccolto.

Fonte: Il Cittadino
Giovani e anziani, tra l'entusiasmo e la saggezza
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