Petit Paysan

Interpreti principali: Swann Arlaud, Sara Giraudeau, Bouli lanners, Isabelle Candelier. Durata 90 minuti.

Pierre possiede una fattoria dove alleva mucche da latte. Ha i genitori e una sorella che fa la veterinaria. Un giorno Pierre scopre che una delle sue mucche ha contratto la malattia che si va diffondendo in Francia, da quel momento inizia la sua battaglia per salvare i suoi animali e il suo lavoro, mentre amici e aspirante fidanzata finiscono in secondo piano.

Ambientato nella vera fattoria dei suoi genitori, tra Reims e Nancy, il film di Hubert Chaurel è un gran bel film su una delle tante realtà rurali francesi, anche se potremmo estendere gli stessi problemi anche a tante zone italiane e probabilmente al resto dell’Europa.

Condotto a metà strada tra documentario e fiction con le attese tipiche di un thriller, la narrazione si concentra sulla vita di Pierre, alle prese con la fatica quotidiana che richiede il lavoro di contadino, la difficoltà di avere dalla propria parte una burocrazia che invece non riesce ad andare incontro alle emergenze dei piccoli produttori.

Eppure Pierre nonostante tutto è attaccato alla sua terra e a ciò che rappresenta per i semplici agricoltori, coloro che non appartengono alla grande produzione del latte delle fattorie ultramoderne.

Non si pensi però che il film sia un semplice “pamplet” lanciato dal mondo dei contadini, poiché il film pur mostrando la fatica del lavoro sa esprimere anche la bellezza dei luoghi e della scelta compiuta dal protagonista, mettendo in risalto anche l’amore per un certo tipo di vita e per gli animali da cui dipende anche la nostra vita.

Il film è girato con attori professionisti e con gente del posto, in mezzo alla quale compaiono gli stessi familiari di Chaurel.

La mamma nei panni di un ispettore sanitario, mentre il padre recita nella parte del padre del protagonista, il nonno interpreta invece la parte di un vicino di fattoria. Il film, presentato a Cannes nel 2017, ha vinto 3 premi César.