Al cinema - Le deluge

Interpreti principali: Guillaume Canet (Luigi XVI), Mélanie Laurent (Maria Antonietta). Durata: 101 minuti.

Siamo nel 1792: re Luigi XVI e la regina Maria Antonietta, sempre considerata dai francesi come “l’austriaca”, scendono da una carrozza per essere portati, con i due figlioletti e pochi domestici, alla Tour de Temple, dove rimarranno alcuni mesi in attesa del giudizio da parte dei rivoluzionari.
Rifiutato al Festival di Cannes, ma accolto molto favorevolmente a Locarno dove, il 7 agosto di quest’anno, ha aperto il Festival, il film di Gianluca Jodice mette in scena quel tempo che passa dall’inizio della prigionia alla sentenza di morte dei regnanti di Francia.
Gianluca Jodice (nato a Napoli nel 1973) sembra aver fatto tesoro di una frase che il re Luigi XV aveva detto: “dopo di me il diluvio”, termine che ricorre, appunto, nel titolo “le deluge”. Con grande abilità registica e visiva (la fotografia è di Daniele Ciprì), il regista a poco a poco mostra come i regnanti, considerati inizialmente come dei, diventino semplicemente umani, travolti da angosce e paura e non sembrano comprendere ciò che sta davvero accadendo. Il film non è contro o a favore della monarchia e non è nemmeno un giudizio sulla rivoluzione, bensì è rivolto alla psicologia dei protagonisti, compresa quella di alcuni rivoluzionari che vengono in contatto con i due regnanti. Jodice ha affermato in un'intervista di aver letto il libro “Il prigioniero del tempio. Detenzione, processo e morte di Luigi XVI”, scritto da Clery, il valletto del monarca; quindi, il regista insieme a Filippo Gravino, ha scritto la sceneggiatura con un risultato da cui emerge un film interessante e coinvolgente, molto essenziale e curato, in cui nulla è lasciato al caso: dai singoli gesti, all’aspetto esteriore dei personaggi sempre più provati, ai volti, tutto riflette il cambiamento in atto, compreso quello sul rapporto tra Maria Antonietta e Luigi XVI.
Il film è stato girato in Piemonte tra la Palazzina di Caccia di Stupinigi, la Reggia di Venaria, il Castello di Aglié, il Parco Naturale di Stupinigi di Nichelino.
Il film, anche se per brevissime scene, non è adatto ai più piccoli.