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Al cinema - Il giurato numero 2

Regia di Clint Eastwood

Al cinema - Il giurato numero 2

Interpreti principali: Nicholas Hoult, Toni Collette, J.K. Simmons, Kiefer Sutherland. Durata 110 minuti.

USA, città di Savannah, in Georgia: Justin Kemp è un uomo che, dopo un passato da alcolista, ha trovato equilibrio e serenità al fianco della donna che ama e che sta per renderlo padre. Un giorno viene chiamato a far parte della giuria che deve giudicare un uomo colpevole di aver picchiato e ucciso una ragazza, ma mentre il processo va avanti e i due avvocati si sfidano in aula, Justin comprende di non essere in una posizione neutrale e di essere drammaticamente coinvolto nella vicenda.
“Il giurato numero 2” è stato presentato fuori concorso in apertura del Tertio Millennio Film festival, nato nel 1997 sulla spinta di Papa Giovanni Paolo II e che coinvolge la Fondazione Ente dello Spettacolo con il patrocinio della Segreteria per la Comunicazione della Santa Sede, del Pontificio Consiglio della Cultura, dell’Ufficio Nazionale per le Comunicazioni Sociali CEI, e dell’Assessorato alla Crescita Culturale del Comune di Roma.
La finalità del Festival è quella di proporre film dalla forte impronta etica e spirituale. Sicuramente l’ultima fatica di Clint Eastwood si inserisce pienamente in questo scopo. Realizzato dal 94enne regista americano (è nato nel 1930 durante la Grande Depressione), il film ha un’impostazione molto classica, un punto di forza nella filmografia di Eastwood, che va dritto al punto, in una dinamica da thriller che coinvolge soprattutto la coscienza del protagonista. I personaggi del film, vengono mostrati nel quotidiano, con le loro vite fatte di speranze, preoccupazioni e ambizioni, ma tutti si trovano di fronte al problema della giustizia. Clint Eastwood mette efficacemente in luce il ruolo della coscienza nelle nostre azioni, le conseguenze che scaturiscono dalle scelte che si fanno e, infine, il concetto di libertà.
Al suo 42mo film e qualche Oscar alle spalle, Clint Eastwood dimostra di non aver perso lo smalto, anzi sempre più riflette sul tema del bene e del male, come rivela anche la stessa statua della dea della Giustizia che compariva in un altro film del regista “Mezzanotte nel giardino del bene e del male”.
È implicito che dato il tema complesso il film non sia per i piccoli. Ottimo il cast degli attori.

Fonte: Il Cittadino

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