Al cinema - Diamanti
Regia di Ferzan Ozpetek

Durata 123 minuti
Roma ai giorni nostri: il regista Ozpetek riunisce intorno ad una grande tavola le numerose attrici e i quattro attori che compariranno nel film che intende girare, assegnando così a ciascuno dei presenti una parte.
Il film ha poi inizio: nella grande sartoria retta dalle due sorelle Canova negli anni ’70 si preparano costumi di scena per il cinema e per il teatro.
Con un cast composto praticamente di sole donne, l’ultima fatica di Ferzan Ozpetek segue una narrazione giocata su più registri: con uno stile che ricalca il melò dei tempi d’oro, è un film nel film; infatti ogni tanto la storia si interrompe per fare il punto della situazione con le attrici e il regista; è un omaggio al grande cinema che va dal “Gattopardo” di Visconti a “Un amore splendido” di Leo McCarey con Deborah Kerr e Cary Grant, al più recente “Otto donne e un mistero” di Ozon.
Lo spettatore si divertirà a riconoscere altre citazioni come ad esempio quella di “Viale del tramonto” di Billy Wilder e altre ancora.
Insomma, Ozpetek firma un’opera di grande coralità, in cui emerge l’amore per il cinema e per il mondo delle grandi sartorie che hanno portato il cinema italiano a vincere importanti premi Oscar per i costumi (tra le costumiste, Milena Canonero ne ha vinti quattro) e viene citato Piero Tosi che vestì le più grandi attrici italiane, nel cinema e nel teatro.
“Diamanti” è dunque un’opera che esalta la solidarietà femminile, il lavoro di chi sta dietro alla macchina da presa, che ha però un grande rilievo nella riuscita di una pellicola, così come il lavoro delle donne in generale, non sempre valorizzato eppure prezioso sia sul lavoro che nell’ambito familiare.
Film perciò più che dignitoso e coinvolgente (sebbene non tutto risulti perfettamente risolto), in cui non mancano squarci della vita privata dei singoli personaggi; peccato solo per qualche scivolone di stile e di linguaggio, soprattutto proprio all’inizio del film quando tutte le attrici sono riunite per dare inizio al copione.
Ottimo cast in cui spiccano Luisa Ranieri e Jasmine Trinca nella parte, rispettivamente, delle sorelle Alberta e Gabriella Canova, non ultima Mara Venier nell’insolito personaggio della ex ballerina e ormai cuoca che si preoccupa per tutti.
Film complesso, non adatto perciò ai più piccoli, che lascia riflettere sulla visione della donna e sul cinema stesso.
Non sei abilitato all'invio del commento.
Effettua il Login per poter inviare un commento