Sport, il problema energia
Se ne è discusso al Consiglio Nazionale del Centro Sportivo
In questo avvio di stagione sportiva i numeri di partecipazione sono abbastanza incoraggianti per tutti i comitati del CSI che stanno mostrando grande vitalità ma all’orizzonte ci sono purtroppo segnali preoccupanti dei quali bisognerà farsi carico cercando di dare efficaci risposte.
E’ stato un po' questo il leit motiv della riunione online del Consiglio nazionale del Centro Sportivo Italiano che si è aperta con una riflessione dell’assistente ecclesiastico don Albertini.
Molto atteso l’intervento del presidente Vittorio Bosio che innanzitutto si è detto preoccupato della conflittualità fra CONI e Sport e Salute che determina la mancanza di un chiaro referente per il CSI.
“Ci sono molte falle nell’albo delle ASD, le domande in proposito rimangono inevase, è a macchia di leopardo sul territorio nazionale il rapporto fra il nostro ente e le federazioni. In alcune regioni - ha detto Vittorio Bosio - c’è collaborazione e riconoscimento reciproco, in altre inutili forzature con ostacoli delle federazioni spesso pretestuosi. Sono molto preoccupato poi delle conseguenze pratiche della riforma dello sport per la sostenibilità di tantissime società, per come verranno erogati i contributi pubblici. Ma il vero dramma è la crisi energetica con il rischio che possa essere la “tomba” dello sport giovanile. Le società ed i gestori degli impianti, non riuscendo a far quadrare i conti, non potranno chiedere sacrifici alle famiglie, che già oberate da grandi fatiche per bisogni primari, rinunceranno quindi ad iscrivere i loro figli per far svolgere loro attività sportiva. Un circolo vizioso dal quale sembra difficilissimo uscire”.
Anche il presidente del CSI Liguria Luca Verardo nel suo intervento ha sottolineato le conseguenze dell’aumento delle bollette di gas e luce per tante società che rischiano, se non la chiusura, la riduzione e rimodulazione dell’attività.
“Per il sostentamento dei comitati e delle società affiliate in futuro saranno sempre più importanti i progetti per attingere risorse da bandi nazionali ed europei e la Liguria con i Patti di Sussidiarietà con la Regione è un modello virtuoso da prendere ad esempio i contributi a pioggia, le sponsorizzazioni, fanno parte, salvo rare eccezioni, di un mondo che non c’è più”.
Il valore di una nuova progettualità è stato riconosciuto da alcuni comitati, mentre altri vorrebbero privilegiare ancora solo l’attività sportiva: in realtà sono “due gambe” indispensabili per far camminare il corpo del CSI sulla strada accidentata del futuro.
Durante l’incontro online si è parlato anche delle finali nazionali per le quali nel 2023 si annunciano novità.
“Il mio intervento è stato incentrato sull’incremento delle squadre, saranno otto, per una migliore rappresentatività del territorio - ha detto Cristiano Simonetti, Consigliere Nazionale e Presidente CSI Chiavari -Squadre di regioni medio piccole, come la Liguria ad esempio per la pallavolo, finora erano costrette a trasferte di spareggio scomode e dispendiose e rinunciavano. Le finali nazionali sono eventi che vanno ben oltre il momento agonistico, sono caratterizzate da socializzazione, occasioni di festa. Anche attraverso i social rappresentano un bellissimo spot per il CSI e più partecipanti ci sono meglio è”.
Sempre per quanto riguarda la comunicazione è stato annunciato un nuovo sito internet ed una newsletter per aumentare il numero di contatti.
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