Re della terra selvaggia

Regia di Benh Zeitlin; soggetto tratto dall'omonima pièce teatrale di Lucy AlibarSoSogg.

Hushpuppy è una bambina di sei anni che vive sola con il padre, mentre della mamma non sa più nulla. Padre e figlia vivono nella Bathtub, la "Grande Vasca", una zona paludosa del Mississippi, ai margini della civiltà e del benessere. Wink sa che non vivrà ancora per molto e poiché, nonostante abbia il vizio di bere, vuole molto bene alla piccola, cerca di prepararla alla durezza della vita e di insegnarle il più possibile come cavarsela quando lui non ci sarà più. Intanto, una grande catastrofe sta per abbattersi sulla Grande Vasca e compaiono anche gli Auroche, animali preistorici.
Nonostante ogni avversità, Hushpuppy non si arrende e saprà trovare il suo posto nel mondo.
Film molto bizzarro, complesso e dai toni drammatici, eppure capace di coinvolgere il pubblico e farlo riflettere sulla straordinaria volontà di vivere di chi, davvero, nella propria esistenza ha incontrato una grande quantita di ostacoli. Il regista Benh Zeitlin (nato nel 1982) firma il suo primo lungometraggio e per i protagonisti principali (Wink e la giovanissima Hushpuppy), si è avvalso di due attori non professionisti. Il risultato del film può sembrare abbastanza discordante, poiché si sommano momenti di grande realismo a momenti di fantasy, in cui si mescolano elementi ancestrali e mitici.
Ma su tutto emerge il contrasto tra la società del benessere e quella dei diseredati, insieme al senso della natura amica/nemica per l'uomo. In questo senso è impossibile non riandare alle catastrofi che hanno distrutto interi quartieri fatti di povere baracche, ai margini delle grandi città.
In mezzo a tutto questo, nonostante la drammaticità, emerge la volontà di una bambina aggrappata più che mai alla vita. Infatti, nonostante il film non sia riuscito in ogni sua parte e possa lasciare perplessi, ciò che emerge è il profondo affetto che lega la bambina alla figura della madre e del padre, un amore capace di darle forza e fiducia in se stessa tanto da farla sopravvivere ai pericoli del mondo.
Il film è stato presentato al Festival di Cannes del 2012 dove ha ottenuto la Menzione speciale della Giuria Ecumenica.