Mr Holmes

Regia di Bill Condon
Sharlock Holmes, ormai anziano, si è ritirato in campagna, con lui non vi è il fido Watson, ma la governante, la signora Munro con il figlioletto Roger, un ragazzino al quale Holmes trasmette la passione per l’apicoltura. Il vecchio investigatore ha però un tarlo che lo rode dovuto ad un caso che non era riuscito a risolvere a suo tempo e che riguardava una giovane donna. Holmes cerca di risolverlo ora che ha molto tempo, ma la sua mente gioca brutti scherzi. Ispirato al romanzo di Mitch Cullin “Un impercettibile trucco della mente”, il film di Bill Condon racconta di uno Sherlock Holmes, insolito, invecchiato e dunque più fragile. La storia è ambientata in Inghilterra nel 1946, alla fine della Seconda Guerra Mondiale e il protagonista non è più il brillante investigatore che risolve i casi e fuma la pipa e quando va al cinema non si riconosce nel personaggio che gli hanno attribuito. È un uomo ormai vecchio al quale fa difetto la memoria e che ha bisogno dell’aiuto di un ragazzino con l’aspirazione di diventare lui stesso un grande detective. “Mr Holmes” (che risulta troppo complesso per i più piccoli) piacerà agli appassionati dei libri di Sir Arthur Conan Doyle, proponendo la figura dell’investigatore da un punto di vista più umano; soprattutto, l’opera si inserisce nel solco di quei film giocati su più registri: il tema del vero e del falso, in un continuo rimando tra cinema e letteratura, tra fantasia e realtà, tra passato e presente in cui entra prepotentemente il senso della memoria; infine, il genere “giallo” con una serie di indizi attraverso i quali è trasportato lo spettatore. Il regista ne fa una narrazione tutto sommato non eccezionale ma curiosa. Su tutto emerge l’interpretazione di Ian McKellen (Gandalf il Grigio in “Il Signore degli Anelli”) davvero notevole.