Iqbal, bambini senza paura
Iqbal è un bambino pakistano, molto bravo a tessere i nodi per i tappeti. Un giorno, per comprare le medicine a suo fratello malato, si reca al mercato per vendere giocattoli e perline colorate.
Lì incontra un imbroglione che gli propone di creare un tappeto in cambio di un prestito. Iqbal accetta, ma finisce con l’essere venduto ad un criminale e scopre ben presto che il prestito non si estingue mai.
Iqbal è un bambino pakistano, molto bravo a tessere i nodi per i tappeti. Un giorno, per comprare le medicine a suo fratello malato, si reca al mercato per vendere giocattoli e perline colorate.
Lì incontra un imbroglione che gli propone di creare un tappeto in cambio di un prestito. Iqbal accetta, ma finisce con l’essere venduto ad un criminale e scopre ben presto che il prestito non si estingue mai.
E’ così che il ragazzo decide di trovare un modo per liberare se stesso e gli altri bambini sfruttati come lui.
Ispirato alla vera storia di Iqbal, un bambino indiano ridotto in schiavitù e sul quale era già stato realizzato un film alcuni anni fa (tratto a sua volta dalla biografia).
Il francese Fuzellier e l’iraniano Payami utilizzano l’animazione per raccontare la storia del piccolo Iqbal e realizzano un film toccante pur evitando le situazioni che potevano, nel film precedente, risultare traumatiche.
“Iqbal” è una storia di denuncia e nello stesso tempo anche di speranza: infatti Iqbal è un ragazzo che riesce a trovare in se stesso la forza di andare avanti fino alla liberazione dai suoi aguzzini.
Un film dunque che aiuta, soprattutto i più giovani, a riflettere sulle condizioni sociali e di povertà di tanta parte del mondo.
Un film semplice nel racconto e nell’intento, ma che ha il grande pregio di mostrare quella specie di “eroismo” da parte dei più umili che, nella vita quotidiana, usano il coraggio e la speranza per affermare se stessi… senza ricorrere ai super poteri come avviene per tanti personaggi dei film d’animazione.
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