Il primo incarico
Regia e soggetto di Giorgia Cecere. Sceneggiatura di Giorgia Cecere, Li Xiang Yang, Pierpaolo Pirone. Interpreti: Isabella Ragonese (Nena), Francesco Chiarello (Giovanni), Alberto Boll (Francesco), Miriana Protopapa (sorella di Nena), Rita Schirinzi (madre di Nena), Bianca Maria Stea Lindholm, Vigea Bechis Boll, Antonio Fumarola, Antonia Cecere (zia Vincenza).
Durata: 90 minuti
Regia e soggetto di Giorgia Cecere. Sceneggiatura di Giorgia Cecere, Li Xiang Yang, Pierpaolo Pirone. Interpreti: Isabella Ragonese (Nena), Francesco Chiarello (Giovanni), Alberto Boll (Francesco), Miriana Protopapa (sorella di Nena), Rita Schirinzi (madre di Nena), Bianca Maria Stea Lindholm, Vigea Bechis Boll, Antonio Fumarola, Antonia Cecere (zia Vincenza).
Durata: 90 minuti
Siamo nel 1953: la giovane Nena viene mandata, al suo primo incarico come maestra, in un paesino della Puglia, dove incontra una realtà quasi arcaica e abbastanza difficile in cui inserirsi. Quando poi viene a sapere che il suo fidanzato l'ha tradita con un'altra donna, delusa e amareggiata inizia a frequentare un suo coetaneo del luogo. La gente del paese però lo viene a sapere e Nena si trova costretta ad accettare il matrimonio.
Giorgia Cerere arriva alla regia dopo aver lavorato come sceneggiatrice in alcuni bei film come "Il miracolo" di E. Winspeare, sempre ambientato in Puglia. Qui siamo dunque negli anni '50 e la Cerere firma un'opera prima che, sebbene non priva di difetti, è comunque coinvolgente e intensa, in cui si mescolano in modo significativo paesaggio e stato d'animo e, soprattutto, un ritratto di donna forte, capace di far fronte alle difficoltà con coraggio e tenacia. Il film è girato con stile asciutto ed essenziale, stile al quale contribuisce il cinese Li Xiang Yang. E qualcosa della filmografia cinese hanno anche le scene che ritraggono la scuola e la gita di Nena con i suoi alunni, che rimandano al bellissimo "Non uno di meno" di Zhang Yimou. Insomma, nonostante alcuni momenti meno felici, "Il primo incarico" non manca di suscitare riflessioni su questo ritratto femminile, sul ruolo della donna negli anni '50 (ma anche oggi), sul lavoro, sul matrimonio.
Il film possiede una certa drammaticità che non lo rende adatto ai giovanissimi.
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