I nostri ragazzi
Regia di Ivano De Matteo.
Regia di Ivano De Matteo.
Massimo e Paolo sono due fratelli, ognuno con la propria famiglia. Massimo, vedovo, ha una figlia molto piccola avuta da Sofia, la donna con cui si è risposato, e Benedetta la figlia adolescente, nata nel precedente matrimonio. Paolo è sposato con Clara ha un figlio adolescente, Michele. Massimo è un avvocato un po' cinico, decisamente disinvolto; Paolo è medico, un uomo scrupoloso che si interessa degli altri. Una volta al mese, i due fratelli con le rispettive mogli (che si detestano), si incontrano a cena in un bel ristorante. Tutto sembra procedere secondo i binari dell'agiatezza, finché una sera Benedetta e Michele commettono una bravata con conseguenze tragiche e la sicurezza delle due famiglie va in frantumi. Presentato al festival di Venezia, nella sezione "Giornate degli autori", il film è liberamente ispirato al libro "La cena" dello scrittore olandese Herman Koch e conferma l'interesse di De Matteo per quanto accade nella società di oggi, o almeno in molta cronaca nera. Il film presenta perciò molti aspetti che danno da pensare e, vedendolo, non si può fare a meno di riflettere non solo sulla famiglia e al suo ruolo educativo, ma ancor più sul ruolo dei padri. Anzi, più che mai de Matteo sembra volerci dire che le colpe dei padri ricadono sui figli. Certo è che tutto converge sul senso dei valori in un mondo in cui non sempre i genitori conoscono davvero i loro figli. Certamente "I nostri ragazzi", decisamente pessimistico, ha molti meriti, tra cui appunto quello di far riflettere su un sistema di valori vissuti talvolta solo in modo apparente o sul senso della legge da applicare solo quando i reati sono commessi da altri. Purtroppo qua e là si avverte una sceneggiatura un po' ricalcata su stereotipi, come se mancasse una vera riflessione. Ottima l'interpretazione, in cui Alessandro Gassmann appare davvero talentuoso.
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