Black Mass
“Black Mass” è il film interpretato da Johnny Depp nei panni di un cattivissimo criminale, realmente esistito.
“Black Mass” è il film interpretato da Johnny Depp nei panni di un cattivissimo criminale, realmente esistito.
Nato e cresciuto a Boston, Jimmy Bulger è un criminale di zona, h a una gang, è rispettato e amato dai locali, specialmente da John Connolly, ora diventato agente dell’Fbi che con i Bulger (Jimmy e suo fratello Bill, il senatore) è cresciuto. Proprio John Connolly propone a Jimmy di diventare suo informatore, così da poter fare carriera e in cambio gli consentirà di agire indisturbato. L’idea che a metà degli anni ‘70 e per tutti gli anni ‘80 la polizia federale si sia associata e abbia lasciato prosperare un criminale è un affare di famiglia, una storia interna ai quartieri di Boston, a due esseri umani che si devono favori e si aiutano a vicenda. Tenendosi ben lontano dalla grandezza dinastica del “Padrino” o dall’ordinaria malvagità dei “Soprano”, e anche a distanza di sicurezza dal terrore e dalla follia di quartiere di “Quei bravi ragazzi”, il regista Scott Cooper si muove evitando i paletti del cinema già visto e già passato.
Il suo Jimmy Bulger, capomafia, padre, marito e fratello è una personalità sfuggente, i cui tratti somatici sono più chiari e memorabili del suo carattere, un mafioso come tanti che, nell’economia della storia rischia addirittura di essere oscurato dal viscido pesce piccolo John Connolly.
La pellicola è attraversata dalla rappresentazione cruda e realistica della violenza, fisica e mentale, e descrive un mondo che ha perso i suoi punti di riferimento valoriali e in cui vige la legge del più forte. Un mondo dove non c’è redenzione e nessuna speranza. Il cinema post-classico, infatti, ha perso ogni riferimento etico forte del racconto e si è aperto al relativismo nichilista contemporaneo. Proprio come Hitchock con “Psycho” aveva preannunciato.
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