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Al cinema - La bicicletta di Bartali

Regia di Enrico Paolantonio

Al cinema - La bicicletta di Bartali

Film di animazione. Durata 80 minuti.

D ue ragazzi David e Ibrahim sono molto amici sebbene il primo sia ebreo e il secondo sia arabo, entrambi sono appassionati di ciclismo e gareggiano come avversari in due squadre diverse, anche se i genitori e l’ambiente che li circonda non vedono di buon occhio la loro amicizia. Sola la nonna di Ibrahim e il nonno di David non intendono ostacolare l’amicizia tra i due giovani. Un giorno il nonno di David, che in Italia durante la II Guerra Mondiale aveva conosciuto Gino Bartali, regala al nipote la bicicletta che il grande ciclista gli aveva lasciato in ricordo.
Il regista nato nel 1969 a Roma, dopo una carriera nel mondo del fumetto e dell’illustrazione, si cimenta per la prima volta con un lungometraggio animato con “La bicicletta di Bartali”. Il film, ispirato ad una storia vera, corre parallelamente tra presente e passato: quello del Medio Oriente contemporaneo, da decenni in conflitto e il periodo che va dal 1943 al 1944 in Italia quando il cardinale di Firenze Elia Dalla Costa (che era oltretutto in contatto con il Card. Boetto di Genova), chiede a Gino Bartali (ne aveva celebrato il matrimonio nel 1940) di portare dispacci tra Firenze e un convento di Assisi, una preghiera a cui il ciclista aderì nascondendo i messaggi nei tubi della bicicletta, collaborando così a salvare numerosi ebrei. Il film di Paolantonio riprende questi eventi fino alla liberazione di Firenze, mettendola in parallelo con l’amicizia tra David e Ibrahim. Il film era nato da un’idea del regista Israel Cesare Moscati (morto nel 2019) e realizzata da Enrico Paolantonio con una lavorazione iniziata ben prima dell’attuale conflitto in Medio Oriente, eppure proprio ciò che sta accadendo fa ancor più apprezzare l’intento morale dell’opera. “La bicicletta di Bartali” è stato presentato all’ultimo Festival del cinema per ragazzi a Giffoni, per la classe di età +10, un’edizione che aveva come filo conduttore “la distanza”, ma intendendo le distanze solo apparenti, infatti nel lungometraggio non vi è distanza tra i due giovani e i nonni, così come tra i due ragazzi pur appartenenti a due mondi diversi, e come il passato e il presente della Storia. Un film che piacerà a tutti e non solo ai giovanissimi che potranno conoscere una storia di coloro che hanno messo in gioco la propria vita per salvarne altre, di rispetto e amicizia. Il film in programmazione nei giorni scorsi al Club Amici del Cinema, verrà proiettato nelle Sale della Comunità a una data ancora da definire.

Fonte: Il Cittadino
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