Belle e Sebastienne

Regia e sceneggiatura di Nicholas Vanier; interpreti principali: Félix Bossuet, Tchéky Karyo, Dimitri Storoge, Margaux Châtelier. Durata: 1 ora e 40 minuti

I n un paesino delle Alpi francesi, occupato dai nazisti, una bestia feroce sta facendo razzia delle pecore e tutta la gente del villaggio è convinta che sia un grosso cane bianco ad uccidere gli animali delle fattorie. Sebastien, di poco più di sette anni e la cui famiglia aiuta gli ebrei a fuggire in Svizzera, scopre però che non è il grosso cane bianco a compiere le stragi e, di nascosto anche dal nonno, fa amicizia con il cane al quale dà il nome di Belle.
Molti ricorderanno i cartoni giapponesi di "Belle e Sebastien" che, negli anni Ottanta, insieme alle storie di Heidi e Remy, spopolavano in televisione e chi ha amato quella serie, non rimarrà deluso dal film che ha realizzato Nicholas Vanier. Sia i cartoni che il film di oggi sono stati tratti dalla serie di racconti scritti da Cécile Aubry, negli anni Sessanta, ed è una storia decisamente nelle corde del regista francese, autore già de "Il grande Nord" e che ripercorre il tema del rapporto tra uomo e natura, a cui si aggiunge ora "l'eterno" legame tra l'uomo e il cane; tema che, da "Lassie" ad "Hachico" ha nutrito romanzi e film. Lungi dall'essere semplicemente sentimentale, il film commuove mettendo in evidenza il senso della verità, della bontà, del coraggio e dell'amicizia, così come la presa di coscienza di fronte ai grandi temi dell'esistenza, come la morte stessa.
"Belle e Sebastien", suggerisce ben più di una metafora, su tutte quella che la ferocia umana, sulla quale grava la responsabilità e la volontà, è ben più grave rispetto a quella della legge di natura.
Film intenso e poetico e che non mancherà di piacere anche agli adulti che accompagneranno i bambini.