Al cinema - La zona d'interesse
Regia di Jonathan Glazer
Interpreti principali: Christian Friedel, Sandra Hüller. Musica di Mica Levi. Durata: 105 minuti.
La vita quotidiana di Rudolf Hoss, comandante del campo di concentramento di Auschwitz, e di sua moglie Hedwige con i loro figli, dal più piccolo di pochi mesi al più grande adolescente, tra picnic in riva al fiume, feste di compleanno, gite in barca. A separarli dal campo di concentramento solo un muro. Jonathan Glazer, nato in Gran Bretagna, torna dopo molto tempo a girare un film, liberamente ispirato al romanzo omonimo di Martin Amis. Lo spettatore potrebbe rimanere un po’ spiazzato nel primo minuto in sala, poiché non si vede nulla, si sente solo un suono cupo, finchè a poco a poco i cinguettii degli uccellini aprono su una visione idilliaca: un gruppo di bambini e genitori sono in riva al fiume in una bella giornata d’estate a fare il picnic.
Così trascorre le sue giornate, come se andasse in ufficio, il comandante del campo di concentramento più tristemente famoso. Nulla appare di ciò che è al di là del muro sovrastato da un filo spinato... però si sente: e proprio questo rende il film di Glazer interessante e nello stesso tempo inquietante. La narrazione si basa infatti sull’effetto surreale e paradossale di un’apparente normalità borghese (il giardino ben curato, Hoss che legge le favole ai bambini come un buon padre di famiglia) a fianco della realtà atroce, fatta di spari, grida, il rombo dei forni sempre in funzione, di cui i protagonisti volutamente non si curano.
Solo qualche comportamento dei più piccoli della famiglia rivela un profondo disagio e come in un sogno, ci sono alcune scene che fanno pensare ad un altro agire umano. Glazer dunque non gira semplicemente un film sull’orrore dei campi di concentramento, col rischio di ripetere una storia relegandola al passato, ma un’opera dal forte spessore morale che pone l’accento sulla cosiddetta e sempre attuale “banalità del male”.
L’opera è stata girata all’interno della “zona di interesse”: 25 miglia intorno al campo di concentramento e nella vera casa degli Hoss, dove il direttore della fotografia, il polacco Łukasz Żal, ha messo molte macchine da presa Qui gli attori si sono mossi in modo libero, come se fossero in una situazione reale. Il cast è formato da bravissimi attori, da Christian Friedel a Sandra Hüller interpreti di Hoss e di sua moglie, ai più giovani. Il film è stato presentato all’ultimo Festival di Cannes dove ha ottenuto il Gran Premio della Giuria ed ha vinto il premio come Miglior film straniero agli Oscar 2024.
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