Al cinema - Il meglio deve ancora venire

Interpreti principali: Fabrice Luchini, Patrick Bruel. Durata 117 minuti.

Arthur e Cesar, due uomini di mezz'età, si conoscono da quando erano ragazzi e frequentavano lo stesso severissimo collegio. Sono due amici diversissimi tra loro per carattere e scelte di vita: Arthur è un medico, è molto rigoroso e, sebbene separato e con una figli, aspetta sempre che la moglie torni da lui. Cesar è un perdigiorno che pensa solo a collezionare nuove avventure. Accade però che per un equivoco l'uno pensi dell'altro che abbia poco tempo da vivere e così ognuno cerca di esaudire gli ultimi desideri dell'altro.
I due registi Alexandre de La Patellière e Matthieu Delaporte sono gli stessi che alcuni anni fa avevano realizzato la bella commedia "Le prenom" tradotto in Italia con il titolo "Cena tra amici" e di cui Francesca Archibugi aveva tratto il remake "Il nome del figlio".
Il sodalizio tra La Patellière e Delaporte porta oggi a questa storia di un'amicizia maschile, un tema piuttosto sentito nel cinema francese (si pensi al grande successo di "Quasi amici") e che qui è legato anche al tema della vita, forse, ancor più che alla morte. Infatti, la narrazione si svolge soprattutto attraverso la grande amicizia che lega i due protagonisti, i quali finalmente imparano ad affrontare il momento più difficile della loro vita. "Il meglio deve ancora venire" , parte da un meccanismo che è diventato un classico: il punto di partenza è dato da un equivoco (per cui la narrazione si svolge attraverso momenti divertenti, con battute efficaci tra i due protagonisti), per trattare però un tema serio: quello della malattia e della morte e dunque, tra ricordi, rimpianti e rimorsi, non mancano i momenti toccanti e commoventi. Tutto è condotto attraverso il sentimento dell'amicizia, fondamentale in ogni momento della vita.
Lucchini e Bruel, rispettivamente nelle parti di Arthur e Cesar, si dimostrano come sempre efficaci interpreti.