Fidae lancia il progetto "Vogliamo fare scuola"
Il progetto viene presentato in una conferenza stampa online venerdì 8 maggio
Fidae (Federazione di Scuole Cattoliche primarie e secondarie) propone, in vista della riapertura delle scuole, l’iniziativa “Vogliamo fare scuola”, un percorso di collaborazione tra scuole, enti locali e istituzioni. In una nota, la Fidae spiega: “Sono state settimane laboriose in cui accanto alla didattica a distanza le scuole paritarie hanno cominciato a pensare non solo a come tornare a scuola in sicurezza ma come rimotivare al valore più profondo della scuola studenti, insegnanti e famiglie”.
Venerdì 8 maggio, alle ore 17.30, l’iniziativa viene presentata in una conferenza stampa online (https://www.fidae.it/vogliamo-fare-scuola-webcast-conferenza-stampa-8-maggio-2020/) con Virginia Kaladich, presidente nazionale Fidae, Ernesto Diaco, direttore Unesu Cei, e Paola Murru, consigliera nazionale Fidae. Ospiti Alessandra Smerilli (Università Auxilium), Francesco Vaia (direttore sanitario Spallanzani), Elena Granata (Politecnico di Milano) e Sergio Massironi (rettore Collegio Villoresi San Giuseppe Monza e Brianza).
“Vogliamo fare scuola” si legge nella nota diffusa da Fidae “vuole raccogliere il desiderio degli studenti di tutta Italia che in questi due mesi, con spirito di sacrificio e dedizione, hanno proseguito il corso di studi attraverso la didattica a distanza, scoprendo tante modalità nuove di fare lezione”.
“Vogliamo fare scuola” è anche “la volontà di tutti gli insegnanti che si sono adattati alle nuove modalità di lezione, che hanno cercato di superare barriere e ostacoli per tenere fede alla loro missione e continuare a trasmettere il sapere alle nuove generazioni”.
“Vogliamo fare scuola” vuol dire provare a “mettere insieme il Manifesto della scuola che sogniamo, per andare alla radice delle nostre esperienze educative ma anche aprendoci a prospettive nuove (l’ambiente, la cultura digitale, l’intelligenza connettiva, l’empatia)”.
La Fidae chiarisce: “Siamo partiti – con l’aiuto di esperti e di gruppi di lavoro – per riorganizzare al meglio le nostre scuole: vogliamo dire ai nostri ragazzi che li stiamo aspettando e alle loro famiglie che ci prenderemo cura dei loro figli, con responsabilità e sicurezza”.
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