Scuola, si parte!
Ne parliamo con Padre Andrea Melis, Presidente Regionale FIDAE
Inizia in questi giorni il nuovo anno scolastico. Sarà un rientro fra i banchi senza limitazioni dovute alla pandemia, senza didattica a distanza, senza mascherine, senza distanziamento.
Dopo due anni in cui la scuola è stata al centro dell’attenzione soprattutto per le restrizioni sanitarie, è auspicio di tutti, docenti, studenti e famiglie, che d’ora in avanti si possa tornare a guardare alla scuola nella sua funzione principale di educazione.
È notizia di qualche giorno fa che Regione Liguria, attraverso l’Assessorato alla Scuola, ha soddisfatto le richieste delle 1.334 borse di studio per le spese di iscrizione e frequenza scolastica nell’anno 2020/2021.
Una buona notizia per tante famiglie, in particolare per quelle che scelgono di iscrivere i propri figli in una scuola paritaria.
Per sottolineare l’importanza di una tale opportunità per famiglie e studenti, e per delineare la cornice che inquadra questo avvio di anno scolastico, abbiamo incontrato Padre Andrea Melis, Preside dell’Istituto Padre Assarotti e Presidente della Fidae (Federazione delle Scuole Cattoliche primarie e secondarie).
Padre Andrea, la Regione Liguria è riuscita a finanziare quest’anno tutte le richieste di borse di studio per le spese di iscrizione e frequenza scolastica. È anche merito della Fidae?
“La Fidae è membro di un gruppo di lavoro che si interfaccia con la Regione e si coordina su vari aspetti, dai voucher per i centri estivi ai buoni scuola, alle borse di studio. Questa collaborazione a livello regionale è molto importante e proficua. Per capirlo al meglio, possiamo dare qualche dato: Fidae Liguria si occupa di circa 19.000 alunni, annovera 207 scuole dell’infanzia, 44 scuole primarie, 20 scuole medie e 18 licei. In totale, sono 289 le scuole in Liguria. Per meglio rappresentare questa grande mole di alunni, docenti e famiglie che afferiscono alle scuole FIDAE, dallo scorso anno è nata la cosiddetta “agorà delle scuole paritarie”, che lavora con la Regione e con il Dott. Antimo Ponticiello, nuovo Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale. Siamo al lavoro su tre grandi “tavoli”, che si possono sintetizzare in: fascia di età degli studenti (0-6 anni e 6-18 anni), borse di studio, e cyberbullismo”.
Come si orienta quest’anno la formazione proposta dalla Fidae a livello regionale?
“Uno dei temi sarà proprio quello del cyberbullismo: vogliamo approfondire il tema della formazione dei ragazzi e delle famiglie su questa nuova emergenza. Nell’ambito del percorso formativo, interverranno degli esperti che spiegheranno al meglio questo nuovo fenomeno. Ci saranno poi i “mercoledì della Fidae” a livello nazionale e regionale, momenti formativi più attinenti alla scuola, alla pedagogia, alla legislazione, alla formazione dei docenti”.
Alla fine di agosto si sono svolti a Castellammare di Stabia i lavori del Consiglio Nazionale della Fidae, cui anche lei ha partecipato. Che cosa è emerso?
“Sono emerse in particolare le nuove sfide cui è chiamata la scuola. È necessario più che mai stabilire delle nuove regole nella didattica, con metodologie innovative, per aprirci al futuro, aggiornando i programmi scolastici con le nuove grandi tematiche della pace, della giustizia, dell’ambiente. Pensiamo a quanto è stato fatto recentemente con l’immissione dell’educazione civica trasversale a tutte le materie. Così deve essere fatto con queste nuove tematiche, che devono essere inserite nei programmi scolastici. Una su tutte, la multiculturalità: quanti bambini stranieri nella nostra scuola! Ma questo rappresenta una ricchezza, e non può essere considerato un problema. Pensiamo anche all’inserimento dei tanti bambini provenienti dall’Ucraina lo scorso inverno”.
Come è stata vissuta questa fase delicata da studenti e docenti?
“Tutto è stato vissuto molto bene, con naturalezza. C’è la consapevolezza, anche nei bambini, che quando un popolo soffre, è importante farsi prossimi. Nelle classi ha prevalso l’accoglienza, la comprensione delle sofferenze e la semplicità nelle relazioni”.
Nonostante i provvedimenti che via via possono essere messi in atto, possiamo dire che ancora oggi la scuola paritaria non è una scelta per tutti nel nostro Paese?
“È così. Vorremmo che, per le scuole paritarie, oltre al riconoscimento giuridico ci fosse anche un riconoscimento economico. Per questo ci stiamo battendo per il ‘costo standard’, dando alle famiglie la reale possibilità di scegliere. Misure diverse sono senz’altro fondamentali, ma interessano solo una parte del totale degli iscritti alle scuole”.
Come vi organizzerete quest’anno per far fronte ai rincari del costo dell’energia?
“I nostri insegnanti sono molto attenti e sensibili a questi aspetti. La pandemia ci ha già abituato ad essere ancora più sensibili alla santificazione degli ambienti, alla gestione delle emergenze, alla pulizia. Stiamo installando interruttori a tempo, e le maestre già da tempo educano i bimbi al risparmio dell’acqua, dell’energia e quant’altro. È anche un momento di formazione”.
Come si avvia il nuovo anno scolastico dell’Istituto Padre Assarotti?
“Stiamo lavorando in équipe, programmando insieme. L’avvio della scuola come sempre sarà scandito dalla cerimonia di benedizione degli zainetti: un modo per ritrovarsi insieme, studenti e insegnanti, e iniziare al meglio l’anno scolastico”.
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