Emergenza sanitaria: gli ospedali liguri si riorganizzano
Si registrano complessità nell'area metropolitana, che entra in "fase 5"
Il Presidente di Regione Liguria Giovanni Toti ha illustrato recentemente il piano sanitario con cui gestire la nuova ondata di contagi da Covid-19 in Liguria.
“Tutte le Asl entreranno nella fase 4 del piano incrementale per quanto riguarda i letti a media e bassa intensità di cura".
Le terapie intensive, secondo quanto comunicato dal Presidente, al momento restano invariate: "All’Ospedale San Martino è in corso la conversione integrale a Covid del Padiglione 12 (per un totale di 3 piani di cui il 3º già convertito).
È già integralmente convertito a Covid il Padiglione 10 e sono in corso le conversioni a Covid del Padiglione Maragliano (1º piano già attivo) e del Padiglione 40 (20 posti letto).
A regime ci saranno qui ulteriori circa 300 posti letto”.
Inoltre, saranno chiusi i punti di primo intervento di Cairo Montenotte e Albenga poichè Cairo diventerà degenza pazienti non Covid, mentre Albenga sarà convertito a ospedale Covid.
“Inoltre – ha detto il presidente - sta partendo un piano di assunzioni, effettuate in modo centralizzato dall’ospedale San Martino.
Il personale verrà poi dislocato a seconda delle necessità.
È prevista l’assunzione di 580 infermieri, 34 anestesisti, 2 pediatri specializzandi, 8 medici di Medicina d’urgenza, 2 tecnici di radiologia e 6 specializzandi del penultimo e dell’ultimo anno.
È inoltre in corso un avviso per 18 posti totali nei settori chirurgia, accettazione d’urgenza, medicina interna, endocrinologia e un concorso per 5 infettivologi".
Lunedì 3 novembre scorso, nel corso del consueto punto stampa di aggiornamento sui dati della diffusione del Covid-19 nella nostra Regione, Toti ha rilevato la complessità che si è registrata in tutti i pronto soccorso dell’area metropolitana.
A fronte (dati di lunedì 3 novembre) di 47 ospedalizzati in più, “il numero dei ricoveri, al netto delle dimissioni, non cresce con la stessa rapidità dei contagi”.
Per questo motivo, la nostra sanità sta transitando nella fase 5, con la sospensione di tutta l’elezione e le attività programmate per aumentare i posti letto. Il resto della Liguria, invece, si sta allineando alla fase 4”.
Per alleggerire la situazione negli ospedali dell’area metropolitana “ho chiesto ad Alisa di intervenire con il trasferimento di pazienti da Genova alla Asl1 e alla Asl2- aggiunge Toti - incrementando una pratica che è già in atto tra le nostre Asl.
Al contempo ho chiesto ai direttori generali degli ospedali genovesi Policlinico San Martino, Galliera e Villa Scassi di intervenire con grande determinazione e rapidità per bloccare tutto quello che serve, ovvero l’elezione e le attività programmate, per passare a un ulteriore incremento di circa 600 posti letto di media intensità in modo da dare un po' di respiro ai nostri pronto soccorso”.
Regione Liguria sta inoltre valutando l’ipotesi di attivare un reparto di bassa complessità di cura con almeno 100 posti letto in Fiera, al padiglione Jean Nouvel.
“Oggi, dopo aver parlato con il capo della Protezione civile nazionale Borrelli – spiega Toti - abbiamo dato incarico all’assessore alla Protezione civile Giampedrone in collaborazione con Asl3 di avviare i sopralluoghi per valutare questo progetto.
Questo reparto potrebbe svolgere le stesse funzioni della nave ospedale allestita nella prima fase dell’emergenza, quindi con degenze a bassa intensità di cura per consentire il turn over negli ospedali".
Il Cittadino
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