Rinasce il Monumento Fieschi
Presentato l’avanzamento dello stato dei lavori in corso nel Museo Diocesano
A distanza di un anno circa dalla presentazione al pubblico dell’iniziativa di riallestimento del Monumento Fieschi, avvenuta il 20 novembre 2020, il Museo Diocesano ha ritenuto utile organizzare un secondo incontro durante il quale dar conto dello stato dei lavori e fornire qualche anticipazione sulle novità emerse durante questa prima fase di intervento, tenutosi per la maggior parte durante l’emergenza COVID e in assenza di visitatori. In questo caso, la chiusura forzata al pubblico dei visitatori ha consentito di procedere a lavori edili anche impegnativi, e questo è stato uno dei pochi elementi positivi correlati alla pandemia.
L’iniziativa, realizzata con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo e di altri Enti (tra cui la Fondazione Conservatorio Fieschi e altre istituzioni cittadine) già da subito si era presentata complessa e stimolante, caratteristiche che si sono immediatamente palesate a partire dallo smontaggio del monumento, e successivamente durante il lungo intervento di restauro sui 124 frammenti marmorei. Quindi si è proceduto a preparare lo spazio per poter ospitare il nuovo allestimento creando una parete di otto metri che ha reso necessario utilizzare due livelli del Museo messi in comunicazione attraverso la demolizione di una soletta.
Infine, la lettura e la decifrazione dell’iconografia dei frammenti – molti dei quali mutili – e l’individuazione della loro collocazione e della loro funzione all’interno del complesso ha costituito, credo, una delle sfide più intriganti collegate a questo progetto. Con la supervisione e la direzione lavori della Soprintendenza, il restauratore Iacco Morlotti e i suoi collaboratori hanno proceduto ad una lenta e accurata pulizia delle diverse parti.
“L’intervento di restauro del Monumento Fieschi - racconta Iacco Morlotti, responsabile del Restauro del monumento Fieschi, - è stato suddiviso in due fasi di lavoro ben distinte, consistenti da una parte nelle delicate operazioni di pulitura del gruppo scultoreo con le numerose tracce di policromia da salvaguardare, dall’altra nello studio e assemblamento delle decine di frammenti dell’apparato architettonico. Per agevolare al massimo le operazioni di movimentazione e restauro, è stato fondamentale realizzare delle strutture di sollevamento ed un percorso all’interno degli spazi del Museo Diocesano assegnati che hanno trasformato temporaneamente il sito in un vero e proprio laboratorio delle meraviglie”.
L’eccezionalità del progetto consisterà – a intervento concluso - nella possibilità di poter immaginare le reali misure di un monumento funebre trecentesco che si ergeva per una decina di metri in altezza, e che i visitatori del Museo diocesano potranno vedere in ogni suo dettaglio grazie ad un affaccio creato a livello del piano terra, per un punto di vista privilegiato della parte superiore del monumento. Come davanti ad un grandioso puzzle, la parte più complessa è risultata l’analisi di ogni elemento e l’individuazione dell’esatta o presumibile collocazione all’interno del complesso scultoreo.
Sarà realizzato un allestimento emozionante e coinvolgente, e che, insieme alla rimessa in luce di materiali dimenticati e racchiusi nell’oblio dei depositi, consentirà anche di rafforzare la posizione culturale della nostra città e la sua straordinaria memoria del passato medievale.
Il progetto sul Monumento del Cardinale Luca Fieschi consentirà anche un approfondimento dedicato alla storia della famiglia Fieschi sia a Genova che nei territori di storica pertinenza a partire dall’entroterra genovese, fino al Levante e al confine con la Lunigiana.
Questi luoghi verranno collegati e messi a sistema grazie anche ad azioni di parternariato con Camera di Commercio, Coop Liguria e altre realtà del territorio. Per quanto riguarda le novità scientifiche, partner del progetto anche l’Università di Genova con la quale verrà organizzato un convegno internazionale, che consentirà di illustrare le novità più rilevanti.
*Direzione Museo Diocesano
Responsabile del progetto
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