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Progetto "Sulle tracce dei Fieschi": lavoro di sinergia del MAB

Finanziato dalla CEI per il Museo, l'Archivio e la Biblioteca diocesani 

Progetto "Sulle tracce dei Fieschi": lavoro di sinergia del MAB

Da diversi anni, la CEI Conferenza Episcopale Italiana attraverso l’Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici Nazionale promuove un lavoro di sinergia tra le tre strutture culturali delle diocesi, ossia il Museo, l’Archivio, la Biblioteca riunite nell’acronimo MAB, per valorizzare e attivare una collaborazione reciproca, decisamente non scontata. Infatti, seppur il patrimonio ecclesiastico è il comune denominatore tra i tre enti, diverse sono le modalità di approccio, di gestione e anche, la formazione culturale degli addetti. A questi fattori aggiungiamo, almeno per quanto riguarda la nostra città, che i tre istituti sono situati in luoghi diversi e distanti tra loro (ad esempio la Biblioteca è collocata nel Seminario Interdiocesano presso il Righi): da questo si può facilmente intuire come il primo ostacolo da superare fosse l’accessibilità fisica e, in modo condiviso, “incontrarsi a metà strada”.

Il filo conduttore del progetto è stata la storia dei Fieschi”, legata al progetto di riallestimento del Monumento funebre del Cardinale Luca Fieschi che ha coinvolto il Museo per alcuni anni. Le vicende di questa famiglia sono state lo spunto per ricercare all’interno di ogni istituto documenti, oggetti e storie da raccontare; il risultato di questa ricerca è stata la creazione di una rassegna di eventi intitolata “Sulle tracce dei Fieschi”.
Le iniziative, pensate per pubblici diversi, avevano l’obiettivo di valorizzare questi luoghi aprendoli a un pubblico di prossimità, creando meccanismi di inclusione e appartenenza attraverso un patrimonio ricco e condiviso.

Il team, capitanato dalle sottoscritte e da Grazia Di Natale (Coordinatore dell’Ufficio Beni Culturali), aveva inoltre l’obiettivo di far collaborare i responsabili dei vari istituti e il personale volontario in una progettazione corale delle varie attività. Il progetto, infatti, ha previsto una fase iniziale di formazione dedicata a tutto il gruppo di lavoro con la collaborazione di professionisti, tra cui Marina Firpo (Archivista della Fondazione Conservatorio Fieschi) per la storia dei Fieschi e Lucia Cecio (Responsabile dei Servizi Educativi dell’Accademia Carrara di Bergamo) per le tematiche sull’accessibilità. Il grande lavoro di messa a sistema delle competenze del gruppo ha dato al progetto un vasto respiro, proponendo nove attività nell’autunno 2024. Questo ricco calendario di eventi ha coinvolto diverse realtà cittadine, permettendo ai tre istituti di intercettare quel “non pubblico”, ossia quella parte di visitatori che solitamente non avrebbero varcato le soglie dei tre enti. Tra le collaborazioni possiamo citare UniAuser, Ente Nazionale Sordi con i quali è stato organizzato un percorso di trekking urbano che dal centro città ha condotto il gruppo alla Biblioteca Diocesana, sulle alture del Righi; un secondo incontro intitolato “Fieschi noir” ha visto la collaborazione, insieme a don Paolo Fontana direttore dell’Archivio Capitolare e Diocesano, dell’avv. Ruggero Navarra della Camera Penale “Ernesto Monteverde” nella presentazione al pubblico di alcune storie “crime” di epoca barocca che hanno coinvolto membri della famiglia Fieschi.

Con “A vela sulla città”, l’arch. Antonio Lavarello ha raccontato il progetto e la costruzione dell’edificio del Seminario, inserendolo nella storia dell’architettura moderna genovese. Particolare riguardo è stato riservato al “welfare culturale”, coinvolgendo la RSA Don Orione, partendo dall’assunto che “la cultura si prende cura delle persone”. Infatti il Museo è uscito dai suoi confini e ha portato all’interno degli spazi della residenza un’attività educativa con laboratorio manuale intitolata “Grazie dei Fior”, curato da Eleonora De Vecchi, dedicata alla produzione di fiori in seta da parte delle Fieschine, completati da un successivo appuntamento di visita al Museo Diocesano e al Museo del Tesoro. Non sono mancati inoltre i coinvolgimenti dedicati alle scuole con l’attività “Piccoli libri per grandi storie”: ai giovani visitatori sono stati presentati rari incunaboli e cinquecentine, custodite nella Biblioteca Diocesana “Don Luigi Roba” grazie al lavoro di ricerca di Elisa Borsano e Isabella Merloni, le due curatrici della biblioteca. L’appuntamento si è concluso con una merenda sulla terrazza del Seminario, da cui si gode una splendida vista sulla città. Una serie di iniziative originali, create in stretta collaborazione tra gli istituti e, soprattutto molto partecipate e apprezzate, tanto che alcune di loro sono diventate appuntamenti replicati di riscoperta del nostro patrimonio diocesano.

Fonte: Il Cittadino
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