"Parlare col cuore" - 57ma Giornata delle Comunicazioni Sociali
Da Papa Francesco l'invito a “cercare la verità con la saggezza del cuore puro, senza pregiudizi”
La Giornata mondiale delle Comunicazioni Sociali – che quest’anno si celebra domenica 21 maggio - è l’unica giornata istituita nel 1967 dal Concilio Vaticano II.
Ogni anno il 24 gennaio, in occasione della festa di San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti, viene diramato il testo del Messaggio del Santo Padre per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali.
Anche l’Ufficio Comunicazioni Sociali diocesano – in collaborazione con Il Cittadino, con l’Ufficio Comunicazioni Sociali di Chiavari e con Ucsi Liguria - ogni anno tra gennaio e febbraio organizza una giornata di riflessione dedicata al Messaggio del Santo Padre.
L’insieme dei Messaggi di questi 57 anni costituisce una documentazione assai preziosa su come la Chiesa sia stata capace negli anni di porre attenzione a questo ambito e di come sia stata al passo coi tempi nel seguire lo sviluppo della tecnologia e delle problematiche comunicative che ne derivavano: scorrendo i messaggi annuali si nota una costante attenzione alle novità tecnologiche (dai mass media a internet fino a giungere ai moderni social network), ma anche l’evoluzione del concetto stesso di comunicazione, prevalentemente attento al valore umano dell’atto comunicativo.
Il tema del 2023 è “Parlare col cuore. ‘Secondo verità nella carità’ (Ef 4,15)”.
Questa la sfida posta ai giornalisti oggi, chiamati ad andare controcorrente con coraggio: “guardare dentro il nostro cuore”, “tornare alla radice della vocazione del giornalista e del comunicatore”, “cercare la verità con la saggezza del cuore puro, senza pregiudizi”, “fare i conti con la propria coscienza, saper discernere nella confusione, nelle contraddizioni, nel chiacchiericcio, la verità oltre l’apparenza. E condividerla, e farla crescere, nel dialogo, nella relazione”.
Forte l’invito ad andare controcorrente per sostenere le aspirazioni alla pace, e un passaggio nel Messaggio di estrema attualità, pensando alla tragedia della guerra in Ucraina e a tutti gli altri conflitti che insanguinano il mondo, recita: “Nel drammatico contesto di conflitto globale che stiamo vivendo è urgente affermare una comunicazione non ostile. Abbiamo bisogno di comunicatori coinvolti nel favorire un disarmo integrale e impegnati a smontare la psicosi bellica che si annida nei nostri cuori”.
Quanto c’è bisogno – anche nel mondo dei mass media – di pacatezza, perché la comunicazione non fomenti un livore che esaspera, non generi rabbia e non porti allo scontro, ma aiuti le persone a riflettere pacatamente, a decifrare, con spirito critico e sempre rispettoso, la realtà in cui vivono.
Ci riproponiamo di fare nostre le parole del Papa e lo promettiamo a chi ci dà fiducia leggendo ogni settimana il nostro giornale: ricercare e raccontare la verità con coraggio e libertà, respingendo la tentazione di usare espressioni eclatanti e aggressive.
Ai lettori chiediamo sostegno, affinchè il nostro lavoro – svolto umilmente con le capacità e i mezzi che abbiamo a disposizione – possa essere a servizio della Chiesa diocesana secondo il desiderio espresso dal Papa: “Sogno una comunicazione ecclesiale che sappia lasciarsi guidare dallo Spirito Santo, gentile e al contempo profetica, che sappia trovare nuove forme e modalità per il meraviglioso annuncio che è chiamata a portare nel terzo millennio. Una comunicazione che metta al centro la relazione con Dio e con il prossimo, specialmente il più bisognoso, e che sappia accendere il fuoco della fede piuttosto che preservare le ceneri di un’identità autoreferenziale”.
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