Wonder
Regia di Stephen Chbosky
Auggie Pullman ha dieci anni ed è vissuto praticamente sempre in casa con i genitori e una sorella perché affetto da una patologia cranio facciale. Unica protezione è il suo casco da cosmonauta, che gli fa preferire, di tutto l'anno, il giorno di Halloween. Arrivato però in quinta elementare si trova a dover affrontare per la prima volta il mondo esterno senza casco per nascondere il volto. Il suo primo anno di scuola non sarà facile.
Tratto dal libro di R. J. Palacio (pseudonimo di Raquel Jaramillo), “Wonder” è un gran bel film, ideato forse più per i ragazzi, ma che in realtà vede molto coinvolti anche gli adulti. Il regista è l'americano Stephen Chbosky che lo ha portato ora sul grande schermo con ottimi risultati. La narrazione mette in evidenza tutta la drammaticità della malattia e il senso di ansia, la paura dell'isolamento che prova il piccolo Auggie, ma tutto è condotto senza facili patetismi, anzi, pur senza cadere nella faciloneria “Wonder” possiede anche una buona dose di umorismo.
Negli anni Ottanta il regista Peter Bogdanovich aveva fatto un film “Mask - Dietro la maschera” per raccontare la storia vera di un ragazzo affetto da una sindrome deformante, con l'interpretazione di Cher nella parte della madre. In “Wonder” abbiamo due tra gli attori più interessanti e “glamour” di Hollywood ad impersonare la madre e il padre di Auggie: Julia Roberts e Owen Wilson; bravissimi nella parte, riescono a interpretare l'ansia di tutti i genitori che devono lasciare che prima o poi i propri figli, in particolare quelli che sono più svantaggiati, affrontino il mondo esterno. L'anno scolastico di Auggie scorrerà tra molte difficoltà, ma troverà anche l'amicizia vera. Insomma, un bel film che mette in evidenza molti valori importanti, su tutti il coraggio di una famiglia, la capacità di andare oltre le apparenze.
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