Vacanze di Natale a Cortina: cinepanettone con muffa?
Che sia la volta buona per mandare definitivamente in soffitta la decadente tradizione del “cinepanettone”? I numeri sembrerebbero indicare questa possibilità: al suo esordio “Vacanze di Natale a Cortina” incassa molto meno di “Sherlock Holmes 2” e del “Gatto con gli stivali”. E sì che Christian De Sica e Sabrina Ferilli nell’ultima settimana non si sono risparmiati, riuscendo a comparire in qualità di ospiti di quasi tutte le principali trasmissioni televisive Rai e Mediaset per lanciare il film che li vede protagonisti.
Evidentemente una buona parte del pubblico cinematografico italiano comincia a dare segni di stanchezza e di cedimento di fronte all’ennesima variazione sul tema della vacanza natalizia a base di tradimenti, doppi sensi, situazioni imbarazzanti e qualche volgarità di troppo che da anni costituisce il filone principale della premiata ditta dei fratelli Vanzina e delle altre produzioni di genere.
Nonostante il consueto battage pubblicitario per il lancio di questa pellicola sia stato molto forte, coinvolgendo perfino le testate informative che avrebbero ben altro di cui parlare, la risposta al botteghino è stata inferiore alle attese dei produttori. E, se il buon giorno si vede dal mattino, c’è da aspettarsi che la corsa agli incassi natalizi una volta tanto veda arrivare i cinepanettoni in posizioni di rincalzo. Finalmente.
La notizia della partenza lenta di De Sica & Co. è rimbalzata anche sulle principali testate giornalistiche, evidentemente abituate a registrare incassi consolidati e, non di rado, a fungere anch’esse da cassa di risonanza per le produzioni natalizie di cassetta. In qualche modo, quindi, si registra uno scarto rispetto alla norma che vuole le serie dei film di Natale comunque vincenti in termini di successo di pubblico.
Sulle cause di questa disaffezione si potrebbe discutere, ma indubbiamente la crisi e la minore propensione alle spese delle persone giocano una parte importante. Si può anche ritenere, a ragione, che la bassa qualità dei cinepanettoni abbia ormai fatto il suo tempo. I fan del genere dicono che in realtà da quando si è rotta la collaudata coppia formata per anni da Massimo Boldi e Christian De Sica queste produzioni hanno cominciato a perdere consenso tra il pubblico, ma è altamente probabile che le motivazioni siano altre.
I diretti interessati ne sono ben consapevoli, come spiega lo stesso De Sica: “Drammaturgicamente i film di Natale spesso sono ordinari, molte volte ripetitivi, orgogliosamente grossolani. Sono un po’ il discount del cinema. Ognuno di essi si può smontare, stroncare e rimontare con grande facilità. Sono film semplici, ma non disonesti”. Proprio disonesti forse no, ma senza dubbio sono pellicole per gente dal palato poco fine e – contrariamente a quanto si pensa – non sono per niente adatte “anche” ai bambini. Parolacce e ammiccamenti volgari sono tra gli ingredienti immancabili e molte gag sono frutto di situazioni sconsigliate per un pubblico troppo giovane.
Per molte famiglie italiane potrebbe essere l’occasione propizia per rompere il rito della visione di questi prodotti, la cui fortuna negli incassi si è sempre costruita su una comicità volgare e prevedibile, su situazioni artificiosamente imbarazzanti e sulla notorietà dei principali protagonisti. Per sceneggiatori e registi è fin troppo facile ripetere gli stessi cliché narrativi, agli spettatori non è richiesto nessuno sforzo interpretativo ma soltanto un po’ di spirito goliardico.
Se genitori e figli vogliono approfittare delle vacanze natalizie per andare a vedere un film formato famiglia le alternative non mancano, a partire proprio dal citato “Gatto con gli stivali” in versione 3D che mantiene il fascino del cartone animato d’azione.
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