The walk
Regia di Robert Zemeckis.
Philippe ha sempre avuto la passione per le acrobazie e quando diventa grande questa passione si esprime in imprese sempre più ardite. Nonostante le liti in famiglia che vede la grande pericolosità di quello che fa, Philippe trova sostegno nella sua ragazza Anne. Finché decide di compiere la più grande impresa che sia stata realizzata da un funambolo: camminare su una corda sospesa, senza nessuna protezione, tra le Torri Gemelle di New York.
Regia di Robert Zemeckis.
Philippe ha sempre avuto la passione per le acrobazie e quando diventa grande questa passione si esprime in imprese sempre più ardite. Nonostante le liti in famiglia che vede la grande pericolosità di quello che fa, Philippe trova sostegno nella sua ragazza Anne. Finché decide di compiere la più grande impresa che sia stata realizzata da un funambolo: camminare su una corda sospesa, senza nessuna protezione, tra le Torri Gemelle di New York.
Così sfidando anche la legge, con i poliziotti che lo aspettano per arrestarlo, Philippe Petite “sotto” gli occhi di una folla incredula mette in pratica il suo spericolato intento.
Tratto dal libro “Toccare le nuvole” di Philippe Petite, il film racconta ciò che avvenne il 7 agosto 1974, quando il nostro protagonista affrontò l’impresa che tenne col fiato sospeso centinaia di persone. Il regista Zemeckis (“Ritorno al futuro”) ne fa una narrazione davvero magnifica. Infatti, sebbene le motivazioni di Petite appaiano discutibili (in effetti: perché rischiare così la vita?), è soprattutto nella seconda parte del film che il regista dà il meglio di sé e non solo nella grande capacità visiva, resa da un 3D finalmente al servizio delle intenzioni, capace di riflettere non solo il sogno di un funambolo che si definisce artista, ma il sogno stesso del cinema da quando è nato: la capacità di far vivere emozioni attraverso la visionarietà delle immagini (per questo film non bisogna soffrire di vertigini).
Soprattutto, Zemeckis, attraverso il sogno del protagonista, ha la capacità di far rivivere un’epoca in cui le Twin Towers erano ancora in piedi, la distruzione non c’era ancora stata e non esisteva il Ground Zero come luogo di commemorazione. Per questo “The walk”, la passeggiata tra le due torri diventa metafora di un’epoca che poteva evolversi diversamente.
Non sei abilitato all'invio del commento.
Effettua il Login per poter inviare un commento