Sole a catinelle
Il fenomeno Checco Zalone è tornato. E con "Sole a catinelle", che esce con 1.200 copie in tutta Italia, è pronto a sbaragliare ogni altra pellicola al botteghino.
Qual è il segreto del suo siccesso? Una comicità che s'incarna nella maschera creata da Zalone: il meridionale ingenuo e un po' scemotto, ma sincero e verace. Forse un po' arretrato nel pensiero ma buono nell'animo e in fondo ottimista.
Il fenomeno Checco Zalone è tornato. E con "Sole a catinelle", che esce con 1.200 copie in tutta Italia, è pronto a sbaragliare ogni altra pellicola al botteghino.
Qual è il segreto del suo siccesso? Una comicità che s'incarna nella maschera creata da Zalone: il meridionale ingenuo e un po' scemotto, ma sincero e verace. Forse un po' arretrato nel pensiero ma buono nell'animo e in fondo ottimista.
In "Sole a catinelle" l'attore torna a impersonare questo suo personaggio, ma rispetto ai due film precedenti, incentrati sulle storie amorose del protagonista, qui si concentra sul rapporto tra un padre e un figlio, che attraversano un'Italia in piena crisi economica. Il padre è in crisi lavorativa e familiare (la moglie lo ha messo alla porta perché inconcludente) ma non si rassegna e promette al figlio una vacanza da sogno se prenderà tutti dieci in pagella. Il figlio ottiene il risultato, ora Checco deve "pagare" il suo debito. Peccato non ci siano i soldi! Per fortuna ad accorrere in aiuto a Checco arriverà una donna, madre di un bambino problematico, che chiederà a Checco e al figlio di passare l'estate con loro. Ecco che i due si ritroveranno catapultati in una vacanza da sogno tra ricchezza e lusso, con tutte le conseguenze comiche del caso.
Naturalmente la trama del film è molto esile, ma la forza del cinema di Zalone sta tutta nell'esplosività del suo personaggio che si ritrova sempre "fuori posto" e crea scompiglio. Anche qui accade la stessa cosa e si ride molto ma, allo stesso tempo, si riflette. Cercando di non appesantire la pellicola con prese di posizioni ideologiche, il film è, comunque sia, perfettamente immerso nel contesto storico, economico e culturale del nostro Paese e ci offre uno sguardo ottimista, finalmente non cinico e nichilista, sulla nostra realtà, dove, alla fine vincono gli affetti familiari e la buona volontà.
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