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Pinocchio

Regia: Enzo d'Alò.
Geppetto costruisce un burattino di legno di nome Pinocchio, che prende vita, scappa per le strade del paese, combina un sacco di guai; non sapendone di voler andare a scuola finisce tra i burattini di Mangiafuoco; si salva ma incappa nel Gatto e la Volpe… insomma, il burattino dovrà passare attraverso molte avventure e molte prove prima di diventare, con l'aiuto della Fata Turchina un bambino in carne ed ossa.

Pinocchio

Regia: Enzo d'Alò.
Geppetto costruisce un burattino di legno di nome Pinocchio, che prende vita, scappa per le strade del paese, combina un sacco di guai; non sapendone di voler andare a scuola finisce tra i burattini di Mangiafuoco; si salva ma incappa nel Gatto e la Volpe… insomma, il burattino dovrà passare attraverso molte avventure e molte prove prima di diventare, con l'aiuto della Fata Turchina un bambino in carne ed ossa.
Dal 1881, data di uscita delle avventure di Pinocchio di Carlo Lorenzini, in arte Collodi, la storia del burattino di legno che diventa un ragazzo ha fatto il giro del mondo, è stato portata sul grande schermo innumerevoli volte, ne sono stati tratti sceneggiati, film d'animazione. Con un certo coraggio, dunque, Enzo d'Alò si è misurato con questo classico, che definire per l'infanzia è ormai davvero riduttivo. Il regista de "La gabbanella e il gatto" dispiega la narrazione con qualche variazione sul testo (per esempio la Fata Turchina regala a Pinocchio la compagnia di un corvo, una civetta e un grillo parlante), facendo comunque emergere la difficoltà di crescere, di imparare a discernere il bene dal male pur mantenendo intatta quella bontà d'animo che, in fin dei conti, contraddistingue il carattere di Pinocchio.
Il regista ha dichiarato: "È dal 2000 che mi arrovello su quale sia la strada corretta e originale per ri-raccontare la storia di Pinocchio. Poi il mio babbo ci ha lasciati.
Ho cercato di approfondire i perché di un dialogo spesso superficiale, avevo bisogno di capire e giustificare il mio atteggiamento di figlio "non ubbidiente", comprendere le sue aspettative nei miei confronti, chiedendomi se talvolta le avevo disattese".
Nasce da lì l'intenzione di privilegiare lo sguardo sempre d'amore e di affetto che Geppetto prova per quel burattino che, finalmente, diventa grande. Il risultato è un film d'animazione divertente pur con qualche nota di malinconia, d'avventura e insieme poetico, e se i personaggi li conosciamo, è davvero godibile anche lo sfondo del paesaggio (i fondali e i personaggi sono di Lorenzo Mattotti) in cui riconosciamo le colline, i borghi e le marine della Toscana di fine Ottocento. Una bella occasione per i bambini che ancora non conoscono il romanzo di Collodi.
 

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