Non ci resta che vincere

Regia di Javier Fesser. Interpreti principali: Javier Gutiérrez, Sergio Olmo, Julio Fernández, Jesús Lago, José de Luna.

Marco Montes è l’allenatore in seconda di una squadra di basket; i suoi modi arroganti lo portano a litigare con il primo allenatore il quale lo allontana dalla partita. Sorpreso poi mentre guida ubriaco, viene portato in tribunale dove il giudice lo ad allenare una squadra di basket formata da disabili. Naturalmente, la reazione di Marco è quella di avvicinarsi alla nuova squadra convinto in modo molto superficiale, convinto che non gli porterà nulla di buono e che sarà solo fatica sprecata.

In programmazione in una delle sale della Comunità genovese ecco un bel film che diverte pur facendo riflettere. Il canovaccio su cui è costruito possiamo anche un po’ immaginarlo, basti pensare al film “L’imbucato” realizzato a favore di “Special Olympics”: lì era un ragazzo che si fingeva disabile per poter vincere facilmente un premio; in  “Non ci resta che vincere” c’è chi affronta la vita con superficialità ed egoismo, ma in tutti e due i casi  qualcuno deve imparare a guardare il mondo con occhi diversi. Sicuramente in “Non ci resta che vincere” abbiamo la visione di un modo di giocare in cui, se è vero che quel che conta è partecipare, è ancora più importante giocare superando insieme le difficoltà. Naturalmente la narrazione è giocata su posizioni opposte, da una parte l’allenatore presuntuoso e individualista, in crisi pure sentimentalmente, dall’altra un gruppo che cerca di imparare e che ha il senso dell’amicizia. Possiamo immaginare il finale, da commedia ispirata da buoni sentimenti, ma vale la pena di vederlo proprio perché mentre fa ridere fa anche riflettere sul fatto che in questo mondo c’è davvero posto per tutti.

Mariangela Grilli