Al cinema - Gli anni più belli

Interpreti principali: Pierfrancesco Favino, Micaela Ramazzotti, Kim Rossi Stuart, Claudio Santamaria. Alma Noce e Andrea Pittorno.
Roma, anni Ottanta: Giulio e Paolo sono amici, conoscono Riccardo che partecipa alle manifestazioni studentesche dell'epoca. I tre giovani formano un trio ben affiatato al quale si aggiunge una ragazza, Gemma, della quale Paolo è molto innamorato. 
Muccino racconta la storia di quattro amici dagli anni Ottanta ad oggi, attraverso alcuni grandi avvenimenti che hanno segnato la storia del Paese negli ultimi 40 anni: la caduta del Muro di Berlino, "Mani pulite", l'attentato alle Torri Gemelle a New York, senza dimenticare il periodo in Italia in cui si sono avvicendati vari governi, da Berlusconi alla nascita dei 5 Stelle. Chi è refrattario allo stile di Muccino, vorticoso e urlato, si dovrà preparare per la prima parte del film, dove troviamo alcuni giovani attori nella parte dei protagonisti adolescenti. Nella seconda parte, la narrazione si fa più intima e sicuramente molti spettatori troveranno riferimenti ad alcuni grandi film del cinema italiano, prima di tutto a "C'eravamo tanto amati" di Ettore Scola. Ciò che emerge però è la sensazione di pessimismo e di tristezza. Lontano da ideali (condivisibili o meno) che aveva mosso un film come "La meglio gioventù" di Marco Tullio Giordana del 2003, "Gli anni più belli" ritrae una generazione che non ha radici, praticamente orfana di ideali e dunque ripiegata su se stessa. Infine, l'unico sentimento vero che rimane e sul quale si può contare è quello dell'amicizia. Con un cast molto solido, il film di Muccino esprime la concezione di una generazione che non trova il proprio posto nel mondo e non crede che le cose si possano cambiare. "Gli anni più belli", sebbene talvolta sopra le righe (tipico del regista) è un film sostanzialmente malinconico, adatto comunque a suscitare riflessioni e dibattiti sul modo di concepire se stessi nel mondo e sul senso dell'amicizia.