Al cinema - Come un gatto in tangenziale 2

Regia di Riccardo Milani. Interpreti principali: Paola Cortellesi, Antonio Albanese, Sonia Bergamasco, Claudio Amendola, Luca Argentero.

Roma ai giorni nostri: Monika (Paola Cortellesi) si trova in carcere ingiustamente a causa delle sue sorelle gemelle, le quali hanno nascosto della merce rubata nella sua proprietà.
Su consiglio delle compagne di cella, Monika contatta Giovanni (Antonio Albanese), un uomo di successo, di cultura, milanese trapiantato a Roma e con il quale tempo addietro aveva avuto una relazione.
Tramite il proprio avvocato Giovanni riesce a far uscire Monika dal carcere, ma dovrà scontare la pena con il lavoro di volontariato nella parrocchia di San Basilio.
Qualche spettatore avrà visto il primo film intitolato "Come un gatto in tangenziale" e ora con l'aggiunta di "Ritorno a Coccia di Morto", troviamo i due personaggi principali, interpretati da Cortellesi e Albanese, con alcune new entry: tra queste, soprattutto Luca Argentero nei panni di Don Davide.
Il regista Riccardo Milani ha volutamente ambientato il film nell'ambito di una chiesa che si dedica alle persone in difficoltà, dichiarando "sono stato ospite di una parrocchia di Milano, e ho potuto vedere un'attività sociale importante, in cui ci si occupa della gente del quartiere, si va incontro alle loro difficoltà e ho voluto raccontare questa realtà".
All'inizio il personaggio di Monika (trucco pesante, tatuaggi) è un concentrato di luoghi comuni per quanto riguarda l'ambiente della parrocchia e si trova totalmente a disagio tra suore, preti e volontari.
Anche nei confronti del mondo dei libri e dell'arte Monika ha molti pregiudizi ("con la cultura non si mangia").
Eppure, a poco a poco, da Monika riuscirà ad emergere il lato migliore e scoprirà che al mondo ci sono persone che si adoperano per gli altri.
Un film che diverte, che presenta dei buoni valori, mai volgare, con i personaggio di Don Davide e del mite Don Vincenzo, davvero ben calibrati.
Non mancano le citazioni cinematografiche da "I Blues Brothers" (di Landis) con il personaggio di Suor Catena, a "Il settimo sigillo" di Bergman (in chiave ben più ironica), passando per il "Dramma della gelosia" di Ettore Scola.