7 uomini a mollo

Regia di Gilles Lellouche. Un film con Mathieu Amalric, Guillaume Canet, Benoît Poelvoorde, Jean-Hugues Anglade, Virginie Efira. Francia, durata 120 minuti.
Bertrand ha perso il lavoro da due anni, e ormai va avanti ad antidepressivi trascorrendo le sue giornate in casa mentre la moglie è al lavoro e i figli a scuola. Un giorno in piscina vede alcuni uomini che si allenano per il nuoto sincronizzato e pensa di iscriversi al corso. A poco a poco, Bertrand conosce i suoi compagni di nuoto, le loro difficoltà, finché insieme decideranno di partecipare ai campionati di nuoto sincronizzato in Norvegia.
Sette uomini e due allenatrici, tutti con i loro problemi: chi ha perso il lavoro oppure sta per fallire e non vuole ammetterlo, chi non sa come dialogare con la figlia adolescente, chi ha problemi di solitudine…insomma Lellouche dipinge un gruppo di persone con i loro affanni quotidiani. Lo fa in modo coinvolgente, in una sorta di tragicommedia, in cui i personaggi vengono visti dentro e fuori dalla piscina, ognuno nella loro fatica di vivere. Anche il paesaggio freddo e nevoso, in una cittadina della Francia di cui si vedono solo i monti, sembra riflettere la difficoltà esistenziale in cui si muovono i personaggi. Il film non è però triste, infatti il regista riesce a ritrarre perfettamente gli aspetti psicologici dei protagonisti senza crudeltà, anzi con una certa indulgenza e compassione e dunque si ride, e molto, ma mai in modo cattivo. E così, come accadeva in “Full Monty” o in “La mossa del pinguino”, alla fine dandosi un obiettivo questo gruppo di persone trova davvero l’amicizia e fiducia in se stessi. Il cast è notevole, Lellouche attinge infatti ad attori di alto livello, perfettamente nella parte.

Mariangela Grilli