Beirut, il governo si è dimesso
Ad una settimana dalla duplice esplosione che ha colpito il porto della capitale
L'intero governo del premier Hassan Diab rassegna le dimissioni. L'annuncio ufficiale è stato dato in tv: le esplosioni al porto di Beirut, sono "il risultato di una corruzione endemica". Intanto, la Conferenza dei donatori ha stanziato 250 milioni di euro in aiuti, da far arrivare attraverso l'Onu direttamente alla popolazione, e ha chiesto riforme che rispondano ai bisogni della popolazione. Nella capitale, ferita dalla catastrofe di martedì 4 agosto, in tanti si offrono volontari per prestare soccorso.
Ad una settimana dalla duplice esplosione che ha colpito il porto della capitale, l'intero governo si è dimesso. Dopo la dichiarazione ai giornalisti del ministrio della Salute, il discorso del primo ministro Diab alla televisione. "L'esplosione del materiale immagazzinato nel porto della capitale negli ultimi sette anni - ha detto - è stato il risultato di una corruzione endemica. Oggi seguiamo la volontà del popolo nella sua richiesta di consegnare i responsabili del disastro che si nascondono da sette anni, e il suo desiderio di un vero cambiamento". "Di fronte a questa realtà - ha concluso Diab - annuncio le dimissioni di questo governo". È il secondo governo a cadere in seguito alle proteste contro la classe politica: a ottobre scorso si era dimesso Saad Hariri. L'inchiesta ora passa dalle stanze del governo all'Alta Corte mentre, purtroppo, il bilancio delle vittime si aggrava: 220 i morti e 7000 i feriti.
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