Genova e Liguria
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Celebrazioni in memoria di Guido Rossa. Don Molinari: "Fu uomo di elevata statura morale"

Il ricordo nello stabilimento Acciaierie d'Italia a Cornigliano 

Celebrazioni in memoria di Guido Rossa. Don Molinari: "Fu uomo di elevata statura morale"

Venerdì 24 gennaio, nel giorno del 46esimo anniversario dell’omicidio, Genova ha ricordato Guido Rossa, l’operaio sindacalista dell’Italsider ucciso dalle Brigate Rosse nel 1979.

Nei giardini di via Fracchia, nei pressi del luogo dell’omicidio, è stata deposta in mattinata una corona di fiori,  alla presenza del facente funzione sindaco Pietro Piciocchi, dell'assessore del Municipio I Centro Est Stefania Cosso e del presidente Anpi Genova Massimo Bisca. Alla cerimonia commemorativa era presente una rappresentanza di studenti della scuola secondaria di I grado dell’Istituto Comprensivo Statale Oregina “Gastaldi”.

È seguita poi a Cornigliano, nel Magazzino Transiti dello stabilimento Acciaierie d’Italia, l’iniziativa promossa dalla Camera del Lavoro di Genova, dalla Fiom Cgil e dalla Società di Mutuo Soccorso G. Rossa. Qui, alla presenza di Maurizio Landini, segretario della CGIL nazionale, è stata ricordata la figura di Rossa con gli interventi, tra gli altri, di Marco Bucci, Presidente di Regione Liguria, Don Franco Molinari, ‘storico’ Cappellano dello stabilimento di Cornigliano , Pietro Piciocchi vicesindaco reggente del Comune di Genova.

Il 24 gennaio 1979, otto mesi e mezzo dopo l’assassinio di Aldo Moro, le Brigate rosse uccisero Rossa, trucidato per aver denunciato, da solo, Francesco Berardi, un brigatista infiltrato in fabbrica. Guido Rossa lasciò la moglie e la figlia Sabina, allora 17enne.

La sua vita e il suo sacrificio rappresentano un simbolo di coraggio civile e di opposizione al terrorismo negli Anni di Piombo, un periodo segnato da violenza politica in Italia.

Guido Rossa è ricordato come un martire della democrazia e un simbolo della lotta contro l'uso della violenza per scopi politici.

Nel suo intervento, Don Molinari ha sottolineato che la denuncia di Rossa del collega di lavoro affiliato alle Brigate Rosse, da lui compiuta nella piena consapevolezza del grave rischio al quale si esponeva, “danno la misura della sua statura morale, del suo coraggio e della piena consapevolezza dell'attacco al cuore dello Stato democratico da parte delle Brigare Rosse”.

Don Franco, riaffermando la vicinanza dell’Arcivescovo e della Chiesa genovese verso il tessuto industriale della nostra città, ha posto l’accento anche sulla dimensione spirituale di Guido Rossa, che “si pose la grave questione del senso della vita, del dovere, dell'impegno sociale, politico e sindacale. La sua figura rimane indissociabile dalle sorti di questo glorioso stabilimento e del delicato momento che sta vivendo con la individuazione della nuova proprietà”.

Fonte: Il Cittadino
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