Bambini e Covid: documento degli ospedali pediatrici
Paolo Petralia, Direttore dell’Ospedale Gaslini e Presidente dell'Associazione Ospedali Pediatrici Italiani, ha presentato il Position paper AOPI sulla pandemia da SARS-Cov-2
Si è svolto martedì 29 settembre a Roma presso il ministero della Salute, l’incontro dei membri dell'Aopi, l'Associazione ospedali pediatrici italiani, di cui è presidente Paolo Petralia, Direttore generale dell'Istituto Giannina Gaslini di Genova. Era presente anche Sandra Zampa, Sottosegretaria di Stato alla Salute.
Da questo incontro è nato il Position paper AOPI sulla pandemia da SARS-Cov-2.
Questo documento condivide le principali peculiarità del virus in ambito pediatrico, le azioni messe in campo nella fase 1 e le proposte per coordinare interventi tempestivi per gestire la fase attuale e le successive.
Il testo è frutto della sinergia fra l'Associazione ospedali pediatrici italiani e la Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere (FIASO); coordinatore è stato il Comitato Scientifico di AOPI.
Il position paper è il racconto di come gli Ospedali pediatrici italiani hanno affrontato la crisi senza rimanere nel chiuso delle mura ospedaliere, ma anzi aprendosi ad una stretta collaborazione con le strutture territoriali e i Pediatri di Libera Scelta, e di come stanno progettando il prossimo futuro, in prospettiva di una possibile “ripresa autunnale della pandemia” e comunque del ritorno ad una normalità che colga e sfrutti gli insegnamenti emersi dalla fase emergenziale anche per ridisegnare le modalità per garantire l’erogazione delle cure pediatriche. L’esperienza vissuta negli ultimi mesi con l’emergenza Covid-19 ha rafforzato e sostenuto tutte le ragioni di interventi mirati e specifici volti a rispettare la specificità pediatrica e il suo differente fabbisogno assistenziale e organizzativo. Il sistema degli ospedali pediatrici è ora impegnato a gestire la ripresa di attività ordinaria sospesa o differita (ambulatoriale e chirurgica), la gestione dei pazienti Covid-19 positivi, la ripresa delle attività scolastiche e le comuni infezioni del periodo autunnale.
Dallo studio emerge che l’età pediatrica (fascia di età 0-18 anni) rappresenta una piccola proporzione del totale dei casi accertati: al 14 luglio 2020 circa il 2.2% (5.318 casi su 243.316 casi totali). Di questa popolazione, il 12.4% ha un’età inferiore o uguale ad 1 anno, il 18.5% ha un’età compresa tra 2 e 6 anni e il 69.0% tra 7 e 17 anni.
La strategia complessiva per affrontare la prima fase della pandemia si è basata su due interventi principali:
- Separazione dei percorsi ospedalieri per pazienti con sospetto COVID-19;
- Riduzione del numero complessivo di accessi e delle attività ospedaliere, in applicazione del principio di distanziamento sociale.
Lo stress test affrontato dal Sistema Sanitario Nazionale nella crisi pandemica ha riguardato soprattutto le fasce anziane e fragili della popolazione ma, seppur in misura minore, anche l’ambito pediatrico nella sua “specificità”.
“Per consolidare quanto fatto finora e sviluppare le nuove progettualità che ci consentiranno di affrontare il futuro prossimo con maggiore sicurezza, AOPI propone al Governo di destinare una quota dell’investimento straordinario per il SSN alla costruzione di un fondo ad hoc per gli ospedali pediatrici, destinato all’innovazione a sostegno dei setting specifici pediatrici.
Tale fondo rappresenta il riconoscimento del valore di tale specificità, oltre a consentire un decisivo avanzamento nella qualità delle cure e dell’assistenza: una volta definito, verrà declinato in progettualità operative da concordare a livello nazionale e regionale che, aldilà dell’emergenza COVID-19, consentiranno di far evolvere le cure pediatriche verso un nuovo modello di sviluppo” – ha spiegato il Dottor Paolo Petralia, Presidente AOPI.
In sintesi, sono diverse e articolate le considerazioni avanzate dal documento. In ambito ospedaliero soprattutto identificare e separare, mettendo in sicurezza i percorsi attraverso un sistema stabile di pre-triage e garantendo i percorsi dedicati ai pazienti “possibili Covid-19”.
In ambito territoriale, evitare inappropriati ricorsi al pronto soccorso con l’introduzione di forme organizzative (come ad esempio Aggregazioni Funzionali Territoriali e Case della salute), con la telemedicina, con il coinvolgimento di medici di famiglia e pediatri.
Attenzione anche a interventi psicosociali per promuovere la resilienza e ridurre l’angoscia dei più piccoli.
Il position paper AOPI sulla pandemia da SARS-Cov-2 e specificità pediatrica non rappresenta comunque un punto di arrivo, ma serve a tracciare una baseline partendo dalla quale da una parte avviare un sistema di monitoraggio e sperimentazione di nuovi modelli organizzativi che vadano oltre l’orizzonte dell’attuale emergenza pandemica, e dall’altra rinforzare la collaborazione con le società scientifiche del settore anche negli ambiti clinici e di ricerca.
Il Cittadino
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