Accordo di Governo: proposte realizzabili?
Le idee ci sono ma i conti non tornano
Sono passati oltre duemilacentoquaranta anni da quando Caio Gracco, tribuno della plebe, per ottenere i voti che gli servivano per essere eletto e consolidare il suo potere decise di applicare una specie di reddito di cittadinanza ordinando la distribuzione del grano a prezzo simbolico stipendiando un proletariato che non aveva un'occupazione, e che in molti casi neppure la cercava, utilizzando i granai ed i soldi dello stato. Gracco promise anche ai suoi elettori una forma di pensione di cittadinanza che prevedeva la distribuzione di terre demaniali gratuitamente in modo da garantire un introito a vita ai beneficiari ma anche in questo caso sorgeva un problema dato che le leggi romane prevedevano per i proprietari terrieri l'obbligo del servizio militare ma Caio Gracco trovò una soluzione anche a questo promettendo di dimezzare la durata del servizio sotto le armi.Per demolire il sistema del potere e il marcio della repubblica rafforzò le funzioni dei nuovi ricchi, appaltatori e trafficanti tutti promossi cavalieri ed i consensi arrivarono e lui spadroneggiò ma si trattò solo di una breve meteora con la tragica fine di Gracco suicida nel 121 a.c. e tutti i costi della demagogia che restarono per lunghi anni a carico della repubblica. Il governo finlandese ha invece deciso con grande coraggio di prendere decisioni anti demagogiche bloccando in anticipo la sperimentazione biennale del reddito di cittadinanza che prevedeva 560 euro a 2000 disoccupati che sono risultati poi per circa il 50 % privi dei requisiti dovuti e generalmente persone nullafacenti e deliberando invece norme per favorire politiche per far salire il tasso di occupati. Il ministro Patteri Oppo ha evidenziato come sia necessario "incentivare il lavoro e combattere gli attuali benefici, comprese le indennità di disoccupazione, che rendono le persone passive" con politiche appropriate per spingere le aziende ad assumere personale e sviluppare un circolo economico virtuoso. Il patto di governo elaborato dal Movimento5Stelle e dalla Lega è un documento pieno di numeri sbagliati e di proposte irrealizzabili che promette un reddito di cittadinanza, l'abolizione della riforma Fornero che in sintesi significa pensioni anticipate, una riduzione delle tasse e l'abolizione del Job Acts che, con tutti i suoi limiti, ha comunque contribuito a far crescere l'occupazione nel nostro paese dove ,sulla base dei dati della Commissione europea, la percentuale di lavoratori con una situazione stabile è la più alta d'Europa con un valore di oltre il 60 %. Non vengono individuate le necessarie coperture finanziarie per gli interventi proposti, che vengono stimate da più parti in oltre 100 miliardi di euro, e non viene data alcuna priorità ad una drastica azione per una forte riduzione dei costi dell'apparato pubblico e per la riduzione dei costi della macchina dello stato e della pubblica amministrazione. Il contratto affronta il tema del "bail-in" scrivendo che "ha provocato la destabilizzazione del credito" ma dimentica che in Italia non è mai stato applicato e che nessun italiano ha mai perso un solo centesimo depositato sul suo conto corrente ma che sono andati in fumo solo gli investimenti in obbligazioni subordinate che sarebbero stati azzerati in qualunque caso.Il disastro economico è responsabilità delle nostre banche che sono state amministrate male e chi doveva vigilare lo ha fatto ancora peggio. Il documento prevede poi di tutelare l'acqua pubblica e dimentica che l'acqua in Italia è gestita ovunque da società controllate da enti pubblici, di "rinnovare i contratti in essere ed il riordino delle carriere" per le forze di sicurezza a cui ha già provveduto qualche mese fa il governo Gentiloni. E' questo solo un sintetico elenco di numerosi altri capitoli che affrontano temi fondamentali per la vita dei cittadini partendo da numeri sbagliati e presupposti altrettanto errati, dal numero dei rom e sinti presenti nei campi che viene indicato in 40 mila mentre l'Associazione 21 Luglio parla di un numero compreso tra 120 e 180 mila, dalla norma per il ricongiungimento familiare dei militari che, dato che i tre quarti dell'esercito è composto da meridionali, comporterebbe una migrazione biblica di soldati verso il sud dell'Italia rendendo necessaria l'assunzione di nuove forze per presidiare le aree del nord del nostro paese, alla previsione di "sgravi per le imprese che mantengono al lavoro le madri dopo la nascita dei figli" che non sarebbe un passo in avanti ma un arretramento rispetto alle leggi e norme attualmente in vigore che sono state studiate per garantire la massima dignità alla donna e la tutela della famiglia. I rischi che corriamo sono enormi ed è necessaria un'immediata correzione di rotta per evitare che passato questo governo tutti i costi restino in capo alla nostra collettività proprio come successo duemilacentoquaranta anni fa.
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