Nuovo Ospedale Galliera: il pensiero dell'Arcivescovo
Espresso durante un incontro con alcuni comitati contrari alla costruzione
Pubblichiamo il testo dell’introduzione pronunciata da Mons. Marco Tasca, Arcivescovo di Genova, nell’incontro con alcuni comitati contrari alla costruzione del nuovo ospedale Galliera (22 aprile 2021)
1) Sono molto lieto di potervi incontrare ed esprimere in maniera chiara e trasparente, come da voi richiesto e come è mia abitudine fare, il mio pensiero e la mia posizione in merito al progetto del Nuovo Ospedale Galliera, da lunghi anni in gestazione.
Da quando sono stato nominato Arcivescovo della città di Genova, ho ricevuto moltissime valutazioni positive in merito all'eccellenza dei servizi erogati dall'Ospedale Galliera e sulla necessità che questa struttura continui e migliori il suo servizio alla Città e alla Regione. Ho ricevuto sollecitazioni – e sono davvero tante – a realizzare presto e bene quest’opera, mentre da taluni sono state espresse posizioni contrarie, con suggerimenti semmai a procedere con una ristrutturazione dell'esistente. A queste sollecitazioni sono state associate, talvolta, affermazioni che la realizzazione del Nuovo Galliera fosse una sottrazione di fondi pubblici all'ospedale della Valpolcevera e che costruire l'Uno impedisse la costruzione dell'Altro.
L'altra affermazione di rilievo è data dall'accusa di speculazione edilizia rivolta all'Ente per la realizzazione della nuova struttura, unitamente ai costi di costruzione giudicati troppo elevati.
Raramente, nelle critiche che mi sono pervenute, ho potuto rilevare considerazioni circa l'attenzione alla persona, in particolare a quella del malato, e alla necessità che, sia la struttura che le tecnologie sanitarie, siano idonee alle moderne tecniche di cura e al passo con i tempi, in coerenza con lo spirito iniziale della Duchessa di Galliera, obiettivi che vogliamo e riteniamo di perseguire con la costruzione del Nuovo Galliera.
2) Ho cercato quindi, fin da subito, nella mia funzione di Presidente del CdA dell'Ente, pur consapevole dei miei limiti di conoscenza specifici, di approfondire le motivazioni (di programmazione sanitaria regionale, medico assistenziali, logistiche, alberghiere, ecc.) che sono sottese alla realizzazione del progetto, unitamente a tutti gli aspetti critici che mi sono stati evidenziati (costi eccessivi, danno ambientale, speculazione edilizia, ristrutturazione opposta a nuova costruzione, ecc).
A tal fine ho chiesto al Consiglio di Amministrazione e alla Direzione dell'Ente di illustrarmi le linee guida progettuali e le finalità che li hanno animati nel perseguire tale progetto - che pone la persona al centro dell'attenzione sia come malato, sia come operatore - apprezzando il fatto che, come da me auspicato, nessun risparmio gestionale futuro fosse basato sul licenziamento di personale interno.
In questo mio lavoro di approfondimento, ho avuto modo di incontrare anche gli operatori sanitari, dai quali ho ricevuto deciso sostegno al progetto.
3) Sulla base di tale lavoro di approfondimento ho raggiunto la convinzione che l'Ente ospedaliero ha operato la scelta migliore per il superamento dell'attuale struttura, sulla cui inadeguatezza è impossibile non convenire.
Ho anche apprezzato la determinazione con cui l'Amministrazione dell'Ente ha operato nella ricerca, che iniziò ben prima della mia venuta, di modalità di finanziamento che fossero il meno onerose possibile, tali da consentire la totale copertura dei costi previsti, al fine di ridurre il numero degli edifici da porre in permuta.
A tale proposito, devo rilevare come la suddetta permuta sia sempre stata una decisione non di incosciente sperpero dei beni lasciati in eredità dalla Duchessa ma di cosciente e coscienzioso lavoro per dotare la città di un nuovo Ospedale all'avanguardia, pesando il meno possibile sulle casse pubbliche, traguardando quindi non l'interesse dell'Ente ma il bene comune.
Ricordo che il Consiglio di Amministrazione dell'Ente, nella seduta del 29 gennaio u. s., ha già previsto il futuro utilizzo degli edifici che rimarranno a disposizione i quali, successivamente al trasferimento nel Nuovo Galliera delle attività ivi presenti, nel rispetto delle finalità definite dallo Statuto dell'Ente, siano destinati a funzioni connesse con l'attività ospedaliera e, comunque, di interesse pubblico, da individuarsi anche con gli Enti territoriali di riferimento.
Ho avuto anche evidenza diretta, parlando con i vertici Regionali, che la realizzazione dell'Ospedale di ponente non è impedita dalla realizzazione del Nuovo Ospedale Galliera ma, semmai, i due interventi risulteranno complementari e sinergici.
4) In data 9 aprile 2021, dopo avere concluso tutte le formalità per la chiusura del finanziamento con la Banca di Sviluppo del Consiglio d'Europa- CEB, si è proceduto quindi all'attivazione della procedura di gara per la realizzazione del Nuovo Galliera.
Come Presidente del CdA dell'Ente desidero pertanto ringraziare i Consiglieri di Amministrazione, la Direzione e i collaboratori dell'Ente per il lavoro fatto e tutti coloro che rendono/renderanno possibile la realizzazione della nuova struttura.
Sono consapevole che il cantiere porterà fastidi ai malati, agli operatori e a chi vive nelle zone limitrofe dell'ospedale. Sarà nostro obiettivo ed impegno ridurre per quanto possibile questi disagi e, al riguardo, fare in modo che vengano apprestate, nella fase di costruzione, le cautele e le misure ritenute più idonee.
5) Inoltre, come Vescovo della città, ho raggiunto la personale convinzione, come già detto nella mia prolusione alla presentazione del 12 febbraio u. s. presso Palazzo San Giorgio, che il Nuovo Galliera si inserisce, in coerenza con la spinta dell'Amministrazione Comunale e della Regione verso un nuovo modo di pensare e di operare sul territorio, in una visione di insieme che lega il futuro sviluppo della Regione e della città con una industria ad alta tecnologia e con una sanità all'avanguardia, ivi incluso un Ospedale a ponente che mi auguro possa vedere rapidamente la luce.
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