Mons. Tasca in visita a Liguria Digitale
Per l’Arcivescovo, la prima Messa nel mondo del lavoro
La prima S. Messa dell’Arcivescovo nel mondo del lavoro è stata celebrata giovedì 25 marzo nel Great Campus parco scientifico tecnologico a conclusione della visita a Liguria Digitale. Sono stati Paolo Piccini ed Enrico Castanini – rispettivamente amministratore unico e direttore generale dell’azienda informatica della regione – ad accoglier mons. Tasca all’arrivo e guidarlo nella visita all’interno della Torre A dove ha sede l’azienda. Dopo i saluti e le introduzioni di rito l’Arcivescovo è stato accompagnato nel Soc&Noc (Security operation center & Network operation center) dove avviene il monitoraggio e il miglioramento continuo della sicurezza da una parte e il centro di controllo remoto delle infrastrutture digitali gestite da Liguria Digitale dall’altra. Il supercomputer dell’IIT ospitato nel datacenter e i progetti che usano big data sono stati i successivi passi della visita la quale è stata vissuta con un particolare interesse da parte dell’Arcivescovo che con curiosità e interrogativi si è soffermato con i dipendenti per approfondire vari aspetti.
Il passaggio in mezzo agli operatori del Cup, in questa fase di prenotazione dei vaccini, ha concluso il tour all’interno dei piani di Liguria Digitale: qui ha compreso le dinamiche delle prenotazioni e si è fermato per salutare e incoraggiare i dipendenti al lavoro nel delicato ruolo a contatto con le persone in questa fase importante dell’emergenza.
Seguito in ogni passo da don Mario Passeri, cappellano dell’ARMO per le aziende del parco tecnologico, l’Arcivescovo si è diretto poi nei locali della mensa interaziendale dove è stato allestito lo spazio per la celebrazione della S. Messa, garantendo a tante persone la partecipazione con le necessarie precauzioni di sicurezza. La particolare occasione della festività dell’annunciazione è stata l’occasione per riflettere durante l’omelia su tre parole: libertà, responsabilità e affidamento. Innanzitutto la libertà con la quale Maria compie la scelta di accogliere quanto l’angelo le annuncia e la responsabilità di fronte al progetto che le viene presentato. “Oggi sembra che queste due parole non vadano molto insieme, – ha spiegato l’Arcivescovo – però il Signore ci invita a metterle una a fianco all’altra nella nostra vita, e come fa Maria con coraggio, a fidarci: fidarsi di Dio è l’unica cosa che l’angelo chiede a Maria”. Ha infine aggiunto che “nella nostra vita o ci fidiamo di Dio e della storia che realizza con noi o non ci fidiamo, non esistono vie di mezzo. Per questo occorrono gli occhi che l’angelo ha annunciato, occhi che lo spirito santo dona per vedere e per capire, per leggere le situazioni”.
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