Gli oratori e la preghiera per i defunti
Luoghi e confraternite dedicate al loro suffragio
Il centro storico di Genova era disseminato di oratori, ognuno dei quali dedicato ad un Santo ed ognuno sede di confraternite le quali facevano a gara per dare al proprio oratorio uno splendore che lo facesse risaltare rispetto agli altri. Alcune confraternite si dedicarono allo specifico scopo di dar sepoltura ai defunti. In occasione della prossima solennità dei Santi e dei Defunti faremo un piccolo viaggio virtuale raccontando la storia di alcune di queste istituzioni.
Gli oratori avevano una struttura architettonica molto semplice caratterizzata da un esterno disadorno e da un interno ad una sola navata nel quale vi era l'altare da un lato e gli stalli lignei, utilizzati per le riunioni dei confratelli, strutturati come un coro monastico ma posizionati in contro facciata e non nel presbiterio dietro l'altar maggiore. Alcuni oratori avevano il compito specifico di dedicarsi ai defunti e al loro suffragio, come l’Oratorio del Suffragio. Questo, di cui rimangono le macerie, sorgeva in fondo a Salita del Prione. Purtroppo oggi possiamo vedere solo la facciata, recentemente restaurata, e parte delle volte del soffitto della volta.
Da segnalare inoltre l’Arciconfraternita di Morte e Orazione in San Donato. Si trovava in Vico Biscotti, appena dietro la chiesa di San Donato, sul muro di un moderno palazzo edificato nella seconda metà del XX Secolo c'è una grossa lapide: qui un tempo sorgeva l'oratorio di San Donato dove aveva sede l'Arciconfraternita della Morte. L'origine di questa confraternita si fa risalire al 1350 quando nel chiostro di Santa Maria di Castello si stabilì una confraternita sotto il titolo della Beata Vergine, che in seguito fu divise in tre congregazioni (di cui una è questa descritta ed un’altra quella presso la chiesa di santa Sabina).
In Via delle Fontane, proprio di fronte all'oratorio di San Tommaso, si nasconde un altro gioiello: l'Oratorio della Morte ed Orazione. L’Oratorio fu costruito verso il 1640 sopra un’area comprata a tal uopo dal Priore di S. Sabina, e nel 1646 vi cominciarono gli uffizi.
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