'Flight': anche Genova ha la sua mostra del cinema

Andrej Tarkovskij. Il cinema come preghiera di Andrej A. Tarkovskij - film d’apertura della prima edizione di Flight - Mostra Internazionale del Cinema di Genova - ci permette di conoscere meglio - a più di trent’anni dalla scomparsa - uno dei più importanti e geniali autori della Storia del Cinema. Infatti, nel documentario realizzato dal figlio del grande Maestro, in programma questa settimana in alcune Sale della Comunità genovesi, Tarkovskij racconta se stesso, la propria arte, la propria vita, i luoghi dove è vissuto, l’importanza dei suoi genitori e in particolare del padre, il poeta ucraino Arsenij Alecsandrovic Tarkovskij. Attraverso materiali dell’Archivio Tarkovskij di Firenze e in gran parte inediti, il film ci propone un percorso cronologico - fatto di registrazioni audio, foto, interviste video, lezioni di regia - della filmografia del regista russo: da L’infanzia di Ivan (1962) e Andrej Rublev (1966) a Lo specchio (1975), Stalker (1979) e Nostalghia (1983), per citare alcuni dei suoi capolavori. Il progetto, iniziato nel 2003 e basato oltre che sui ricordi del figlio anche sui suoi diari recentemente pubblicati, pone Tarkovskij sul piano del grande poeta che realizza solo le opere in cui crede e per queste combatte con forza per tutta la vita senza compromessi contro l’ideologia e la burocrazia.

Il suo cinema dalle lunghe sequenze e da strutture narrative atipiche e non convenzionali è sempre stato caratterizzato anche da un’intensa e profonda religiosità che non ha nulla di catechistico e predicatorio. “Come il protagonista di Andrej Rublev, il regista esprime la propria fede - scrive il critico Giancarlo Zappoli - in una ricerca formale che si fa sostanza a ogni inquadratura che diventa icona in movimento cui attingere significazioni profonde”. “Il cinema come preghiera”, questa frase ritrovata tra i suoi scritti, riassume perfettamente il significato della sua opera. Infatti, Tarkovskij è a questo proposito categorico e definitivo: “Attraverso l’arte l’uomo esprime la speranza. Tutto quello che non esprime speranza, che non si basa su un livello spirituale, non ha relazione con l’arte. L’arte è preghiera”.

È quindi nel segno di Tarkovskij che sabato 10 ottobre si è inaugurato Flight, il festival dedicato al cinema sperimentale e di ricerca ideato dall’Associazione 28 dicembre e diretto da Aleksandr Balagura e Cesare Bedognè. La manifestazione proseguirà fino a domenica 18 ottobre e prevede la proiezione di più di ottanta film tra lungometraggi, cortometraggi e video arte, molti dei quali programmati in quattro sale ACEC di Genova. Tra gli eventi più significativi della manifestazione sono da citare la proiezione di Vesnoj, il capolavoro restaurato di Mikhael Kaufman presentato da Aleksandr Balagura (martedì 13 ore 18 Club Amici del Cinema) e la serata finale (Club Amici del Cinema ore 20:45), dove – oltre alla consegna dei premi – vi sarà la proiezione del documentario dedicato al maestro del cinema d’animazione Juri Norštejn Odin (presentato dalla critica cinematografica Eugenia Gaglianone) e del classico Tale of Tales.

Da segnalare anche i numerosi incontri con autori e registi internazionali: mercoledì 14 alle 18:30 la regista francese Nathalie Nambot presenterà il suo documentario Brûle la mer (diretto insieme a Maki Berchache) al Cinema San Siro, venerdì 16 alle 18:30 al San Siro la cineasta greca Christina Phoebe presenterà Amygdalia, mentre alle 21:15 l’autore spagnolo Oskar Alegria introdurrà il suo Zumiriki; inoltre, venerdì 16 e sabato 17 il Club Amici del Cinema ospiterà due maestri del cinema sperimentale come Christian Lebrat (venerdì ore 18) e Tonino De Bernardi (sabato ore 17), che presenteranno e mostreranno al pubblico alcune delle loro opere.

Flight risulta quindi un’occasione da non perdere per il pubblico genovese e non solo: un incontro con un cinema inedito e poco visto al di fuori dei circuiti festivalieri, e dunque tutto da scoprire nelle sue particolarità stilistiche e discorsive.