L'Arcivescovo in visita al Campus di Coronata
La struttura che accoglie i richiedenti asilo si apre alla città con nuove iniziative di integrazione
Questa mattina il Cardinale Angelo Bagnasco ha fatto visita al Campus di Coronata, struttura diocesana che accoglie a Genova i richiedenti asilo.
Accolto da Mons. Giacomo Martino, direttore dell’Ufficio diocesano Migrantes, e dal personale della Cooperativa Un’altra storia che gestisce il Campus, l’Arcivescovo ha potuto vedere tutti gli spazi: l’orto e il vigneto situati sulla collina di Coronata, la scuola di italiano, la scuola di cucina, il laboratorio di sartoria.
Il Cardinale ha ascoltato dai ragazzi e dagli operatori come si svolge una giornata tipo a Coronata, le attività che si portano avanti, le competenze che si acquisiscono giorno dopo giorno e le amicizie che nascono e si rafforzano.
Dal 2017 a Coronata si lavora ininterrottamente per l’accoglienza dei richiedenti asilo. I ragazzi ospitati, per la maggior parte africani, hanno raccontato all’Arcivescovo qualcosa della loro vita e della propria esperienza.
Nel corso di questo biennio di lavoro sono stati raggiunti importanti risultati: dalla scuola di italiano, base dell’accoglienza e di un progetto di sviluppo, fino all’acquisizione di competenze lavorative specifiche, spesso in sintonia con quanto già i ragazzi sapevano fare nel proprio paese di origine.
Oggi, molti stranieri hanno scelto di dedicare del tempo al volontariato, prestando assistenza come volontari AVO agli anziani ospitati nell’attigua RSA.
Attualmente, con il decreto sicurezza, non mancano le difficoltà e si devono fare i conti con le risorse disponibili, che sono state drasticamente ridotte.
Per questo, a Coronata nasce il progetto di formazione e cultura “Integratore di Coronata”, un vero e proprio incubatore-acceleratore di impresa rivolto ai richiedenti asilo e alle fasce deboli, che possono rimanere inseriti nel mondo del lavoro e in progetti sociali.
Inoltre, l’ambizione è quella di aprire a Coronata dei servizi diurni di assistenza e accoglienza per anziani e fasce deboli, insieme all’assistenza medica e farmaceutica in collaborazione con le pubbliche assistenze.
Ancora, Coronata si apre alla città: il Campus infatti potrà essere utilizzato per ospitare conferenze, eventi sportivi e musicali, feste di matrimonio; sono anche attesi gruppi parrocchiali che potranno realizzare qui le proprie attività, bivacchi, soggiorni, o conoscere da vicino la realtà del campo.
“Tramite accordi fra aziende e privati - ha detto Mons. Martino nel corso della conferenza stampa - e grazie ai finanziamenti europei, si potranno attivare tanti laboratori per realizzare attività anche in settori specifici, oggi magari desueti o passati di moda”.
Il decreto sicurezza, dunque, non impedisce di continuare con le attività, ma anzi stimola ad aprirsi a nuove iniziative nell’ottica dell’integrazione e della conoscenza.
“Non c’è nessuna volontà di retrocedere da questo servizio. Sono ammirato da quello che qui si produce nei laboratori, dalla formazione e dall’esempio di integrazione”, ha detto il Cardinale Bagnasco al termine della sua visita. “Per far fronte al problema della sostenibilità, si dovrà andare verso la partecipazione economica di tutti. Un’opportuna è corretta informazione di quello che si sta facendo farà sì che non pochi privati potranno contribuire a questo progetto. Coronata e il suo Campus sono un’opportunità di crescita della coscienza e dell’anima di una città che sa essere generosa se motivata e stimolata”.
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