900 visitatori all'Open Day al Campus di Coronata
La struttura in Diocesi accoglie e forma al lavoro quasi 200 ragazzi
Open day del Campus di Coronata lo scorso venerdì 11 maggio: la struttura dell'ex Ospedale San Raffaele, che oggi è destinata all'accoglienza di circa 200 migranti e richiedenti asilo, ha aperto le sue porte per permettere ai genovesi di visitare il luogo e conoscere tutte le attività che vi si svolgono ogni giorno. E Genova ha risposto positivamente all'invito: le oltre 900 persone che nel corso della giornata sono salite a Coronata per visitare la struttura e conoscere le storie che gli ospiti avevano da raccontare hanno costituito la più bella testimonianza di una città accogliente e motivata a comprendere come è possibile integrarsi e costruire comunità unite.
Mons. Giacomo Martino, Direttore dell'Ufficio Migrantes, fin dal mattino ha accolto i visitatori raccontando loro la realtà del Campus. "Il Comune ha dato alla Diocesi questa struttura in comodato d'uso per 20 anni - ha spiegato - in cambio di alcuni lavori di ristrutturazione". Qui si lavora per provare a offrire a chi arriva in Italia da Paesi in conflitto una possibilità di futuro. La testimonianza dei ragazzi ospitati, che nel corso della giornata hanno raccontato le loro storie personali ai visitatori, ha rappresentato senz'altro il cuore dell'iniziativa. Si tratta di storie di viaggi nel deserto, fra mille difficoltà e privazioni. Non tutti ce la fanno, e nei racconti dei migranti c'è anche il ricordo di vite spezzate, amici e familiari persi. Dopo il deserto l'arrivo in Libia, per chi ce l'ha fatta, è ancora peggiore. I campi di detenzione sono inumani, e le condizioni in cui vengono tenuti i migranti sono al limite del raccontabile.
Chi riesce a imbarcarsi verso l'Italia ha comunque una speranza di futuro, e preferisce tentare il viaggio, fra mille pericoli, pur di lasciare quei territori. I ragazzi che riescono a sbarcare sulle coste italiane, per lo più in Sicilia, vengono poi destinati ad altre accoglienze. L'arrivo al Campus di Coronata, dopo le normali procedure burocratiche di identificazione, è l'inizio di una rinascita. "Questa è soprattutto una realtà di accoglienza di persone - ha spiegato Maurizio Aletti - che mira a cogliere la sfida dell'integrazione. L'open day ha voluto proprio significare aprire le porte su quanto si sta facendo per l'inserimento dei migranti e dei richiedenti asilo".
Qui vivono ottanta ragazzi, ma ne arrivano altri cento durante il giorno, per svolgere le varie attività del centro. In primis la scuola di italiano, perchè la conoscenza della lingua è fondamentale per integrarsi e comprendersi. Durante il giorno i ragazzi accolti imparano una professione. In particolare, la falegnameria, la sartoria, l’edilizia, la coltivazione degli orti e della vigna. Sono momenti di crescita, di formazione, ma anche di scambio. I docenti sono giovani italiani, che ogni giorno lavorano con impegno e passione insieme ai ragazzi del Centro. In occasione dell’open day, sono stati offerti al pubblico i prodotti realizzati al Campus: le coltivazioni degli orti, e i vestiti realizzati dal laboratorio di sartoria. Una sfilata di moda con i capi confezionati dai ragazzi e dalla loro insegnante ha mostrato ai visitatori il bel lavoro realizzato nel corso di questi mesi. “Per costruire un mondo diverso bisogna imparare a guardare non solo con gli occhi ma anche con il cuore” - ha detto nella sua testimonianza un giovane ghanese ospite del Campus. “Stateci vicino e permetteteci di imparare a costruire un mondo comune”.
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