Giornata mondiale di preghiera per la cura del creato: il messaggio del Papa
Invito a rispettare la terra e ad adottare nuovi modi di vivere ecologici e solidali
Nel suo messaggio per la Giornata mondiale di preghiera per la cura del creato, che ricorre oggi, martedì 1 settembre, Papa Francesco indica le radici dei problemi che hanno portato a “spezzare i legami che ci univano al Creatore, agli altri esseri umani e al resto del creato”.
Il messaggio del Pontefice si pone nell’anno del cinquantesimo anniversario del Giorno della Terra: un Giubileo. “Abbiamo bisogno di risanare queste relazioni danneggiate, che sono essenziali per sostenere noi stessi e l’intero tessuto della vita”, osserva il Papa. Cinque i punti in cui si incentra il testo: ricordare, ritornare, riposare, riparare e rallegrarsi. Nel Giubileo l’attenzione – sottolinea il Papa – deve essere rivolta “specialmente ai poveri e ai più vulnerabili”, perché “è un tempo per dare libertà agli oppressi e a tutti coloro che sono incatenati nei ceppi delle varie forme di schiavitù moderna, tra cui la tratta delle persone e il lavoro minorile”.
“Oggi la voce del creato ci esorta, allarmata, a ritornare al giusto posto nell’ordine naturale, a ricordare che siamo parte, non padroni, della rete interconnessa della vita”, dice ancora il Papa. “La disintegrazione della biodiversità, il vertiginoso aumento dei disastri climatici, il diseguale impatto della pandemia in atto sui più poveri e fragili sono campanelli d’allarme di fronte all’avidità sfrenata dei consumi”. Quindi, l’incoraggiamento a “ritornare ad ascoltare la terra”, sul modello dei “i fratelli e le sorelle indigeni”, che “vivono in armonia con la terra e con le sue molteplici forme di vita”. La consapevolezza di fondo è che “oggi, i nostri stili di vita spingono il pianeta oltre i suoi limiti”.
Rievocando l'emergenza sanitaria in atto, Papa Francesco evidenzia che la pandemia “ci ha portati in qualche modo a riscoprire stili di vita più semplici e sostenibili”. “La crisi, in un certo senso, ci ha dato la possibilità di sviluppare nuovi modi di vivere – ha detto il Pontefice -. È stato possibile constatare come la Terra riesca a recuperare se le permettiamo di riposare: l’aria è diventata più pulita, le acque più trasparenti, le specie animali sono ritornate in molti luoghi dai quali erano scomparse”.
Due sono gli appuntamenti che Papa Francesco vede come imprescindibili per la custodia del creato: il prossimo summit sul clima di Glasgow, nel Regno Unito (Cop 26) e il summit sulla biodiversità (Cop 15) di Kunming, in Cina. Il Papa invita a “fare tutto il possibile per limitare la crescita della temperatura media globale sotto la soglia di 1,5 gradi centigradi, come sancito nell’Accordo di Parigi sul clima”, promuovendo “una solidarietà intra-generazionale e inter-generazionale”. E, poi, l’adozione di “traguardi nazionali più ambiziosi per ridurre le emissioni”. Dal Papa anche il sostegno all’appello delle Nazioni Unite a salvaguardare il 30% della Terra come habitat protetto entro il 2030″.
Infine, l'appello a che le comunità indigene siano protette dall'azione delle multinazionali a caccia di risorse e beni del territorio.
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