CSI, da 80 anni a servizio delle società sportive
Servizio di assistenza per chi deve presentare il nuovo statuto
Nel DNA del Centro Sportivo Italiano ci sono tante cose che sostanzialmente corrispondono alle varie fasi storiche nelle quali questa associazione, che si appresta a festeggiare l'80° compleanno, ha operato.
All'inizio fu soprattutto la promozione di attività sportiva educativa e formativa per i giovani, un obbiettivo che resta primario, declinato però in progetti sempre più inclusivi, con la finalità di non lasciare indietro nessuno. Accanto a questo filone successivamente si è sviluppato quello della formazione, per avere tecnici, allenatori, arbitri, giudici di gara e dirigenti certificati e preparati.
Nell'ultimo periodo l'attenzione è stata rivolta in modo particolare alle società: spesso “eroiche”, che sono importanti presidi territoriali, che restano in piedi per il sacrificio di poche persone, molte delle quali volontari. Il sistema sportivo non può permettersi il lusso, pur riconoscendo anche dal punto di vista economico e contrattuale i lavoratori del settore affinché non siano più “fantasmi”, i volontari: sono il perno del sistema stesso e la loro fuga sarebbe esiziale.
Già prima dell'entrata in vigore della riforma dello sport la gestione delle società dilettantistiche non era semplice con norme che mutavano e repentinamente, magari in coincidenza di cambi di governo nazionale, spesso andando in senso contrario alle precedenti: una “giungla” dalla quale molti fuggivano.
Ora tutto si è acuito, è iniziato un “mondo nuovo” nel quale il CSI deve esserci da protagonista, supportando davvero in modo concreto le realtà territoriali. Le società hanno anche l'obbligo di designare un “responsabile della tutela dei minori” preposto alla prevenzione ed al contrasto di ogni tipo di ogni tipo di abuso e di violenza, nonché alla protezione fisica e morale dei giovani.
Il Centro Sportivo Italiano, da sempre impegnato nell'educazione, nella valorizzazione, nel rispetto della dignità dei bambini ed adolescenti, in un'ottica di salvaguardia e cura degli stessi, ha deciso di dotarsi di una propria policy a tutela dell'infanzia.
Il documento è stato illustrato e discusso in un recente incontro online ed è visibile e scaricabile dal sito www.centrosportivoitaliano.it.
C'è anche un codice di comportamento che consente azioni esaustive e non esclusive che ogni realtà può adottare.
Alcune linee guida sono riservare ad ogni tesserato eguale attenzione ed impegno, programmare gli allenamenti in base allo sviluppo psico-fisico dei ragazzi, usare un linguaggio sempre positivo e motivante sottolineando i risultati positivi, anche parziali, ottenuti, favorire un clima accogliente per ciascun minore affinché si senta parte essenziale del gruppo.
Per quanto riguarda la riforma dello sport si stima che i costi di gestione per le ASD aumenteranno mediamente del 25%, senza contare quelli legati al caro energia.
La nuova figura di “lavoratore sportivo” prevede sette categorie con tre fasce di reddito.
La prima scadenza importante, dopo alcune proroghe, è quella del 30 giugno: entro quella data le ASD devono presentare i nuovi statuti.
Per fornire un'assistenza più puntuale e dettagliata la sede del comitato CSI di Genova, circa 200 società affiliate mentre in Liguria sono 450, da alcuni mesi è aperta non solo al pomeriggio dalle 17.00 alle 19.00, ma anche il martedì ed il giovedì dalle 10.00 alle 12.00.
Si può naturalmente scrivere sempre a segreteria@csigenova.it ed in tempi brevi si avranno risposte. Per tutte le società affiliate c'è poi l'accesso libero a #Fiscosport.
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