Piccolo schermo natalizio
Al via la riproposizione delle storiche pellicole di sapore natalizio
Fra poco è Natale. Non è soltanto il calendario d’Avvento a ricordarcelo, ma una ritualità generalizzata che sconfina spesso in aspetti che con il sacro e con la nascita di Gesù hanno poco a che fare. Se i commercianti puntano sulle feste natalizie per sfruttare al massimo le vendite e molti luoghi espongono luminarie di varia foggia, la televisione non si lascia sfuggire l’occasione per addobbare il suo palinsesto per l’occasione.
Le prime avvisaglie televisive del Natale sono generalmente affidate alla pubblicità, che lancia la volata nell’imminenza della festa con spot di panettoni, pandori, regali di vario genere e un tono buonista affidato all’immancabile figura di Babbo Natale. Quest’ultimo, del resto, deve i colori del suo vestito rosso e bianco proprio alla pubblicità di una nota bibita scura con le bollicine: la figura di Santa Klaus, fino ad allora vestito di verde e marrone, fu ridisegnata come testimonial con i colori del marchio della (non) citata bibita.
La programmazione dei film in televisione segue la stessa logica, riproponendo le solite pellicole di sapore natalizio, viste e riviste ma ormai pienamente inserite nella ritualità del periodo. Fra i “soliti noti” si ritrovano puntualmente le pellicole dei Fratelli Vanzina, di Neri Parenti e dei registi nazionalpopolari più affermati, oltre a titoli di importazione estera come “La vera storia di Babbo Natale”, “Una poltrona per due”, “Fuga dal Natale”, “Babbo Natale ai grandi magazzini”, “Natale in affitto”, “La renna di Babbo Natale”, “Mi sposo a Natale”… Molti di questi classici si vedono ancora volentieri, soprattutto quelli che appartengono a un’epoca in cui le produzioni si accontentavano di mettere in scena i buoni sentimenti senza bisogno di forzature.
Anche i numerosi talk show costruiti sulla chiacchiera salottiera a oltranza si appropriano della festa a modo loro, addobbando gli studi di alberelli con palle e nastri, stelle e stelline, candele e festoni. Raramente si ritrovano immagini che rimandano alla Natività, ma tant’è. Man mano che il 25 dicembre si avvicina, si riduce lo spazio delle vicende più drammatiche e aumenta quello dedicato alle storie di vita a lieto fine.
Pur mantenendo uno stile più serio, non sfuggono alla regola nemmeno i telegiornali e i programmi di approfondimento informativo, che infarciscono i loro contenuti di (pseudo)inchieste su come e dove gli italiani passeranno le loro vacanze, su quanto spenderanno in regali e pasti delle feste, su quali tendenze dei consumi segneranno l’attività commerciale durante il periodo festivo. Fanno parte della tradizione televisiva anche le notizie relative ai nuovi personaggi che quest’anno compariranno fra le statuine del presepe napoletano, quasi fosse il barometro sociale della popolarità dei vip.
Molto scarso, salvo rare eccezioni, è lo spazio dedicato dalla tv al vero protagonista del Natale, quel Gesù Bambino che nella maggior parte dei casi viene ricordato soltanto come un elemento del presepe decorativo dell’ambiente e non come il centro assoluto della festa.
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