Presentazione della seconda edizione della "Bibbia dell'amicizia"
Padre Giulio Michelini e Miriam Camerini, i due curatori del libro, si confrontano
Mercoledì 24 febbraio u.s., si è svolto online, un incontro dedicato alla presentazione del secondo volume de La Bibbia dell’Amicizia, testo pubblicato nell’autunno del 2020 e che fa seguito alla precedente pubblicazione del I volume, nel 2019.
L’iniziativa è stata promossa dall’Istituto Superiore di Scienze Religiose Ligure, che ha invitato al confronto uno dei due curatori del libro, padre Giulio Michelini, frate minore, biblista e Preside dell’Istituto Teologico di Assisi e Miriam Camerini, registra teatrale e studiosa di Ebraismo. L’incontro, presentato dal Direttore dell’ISSRL, prof. don Andrea Villafiorita, è stato condotto e moderato dal prof. don Gabriele Maria Corini, docente di Sacra Scrittura, che ha, tra l’altro, contribuito alla stesura del testo stesso, con un suo contributo esegetico.
Ai saluti di don Villafiorita, che ha anche illustrato le finalità educative e formative dell’ISSRL, sempre aperto a fornire occasioni di dialogo e confronto sui temi cruciali dell’ambito teologico, hanno fatto seguito gli interventi più specifici dei due relatori, in risposta alle domande e alle sollecitazioni del conduttore don Gabriele. E’ stato dunque ribadito il carattere di alta divulgazione, pur con una caratterizzazione scientifica, che La Bibbia dell’Amicizia offre nell’elaborazione del testo. Si tratta infatti di un commento a più mani in cui è possibile approcciare il testo biblico, sia dal punto di vista dell’ermeneutica ebraica, sia da quello dell’ermeneutica cristiana. Non, però, attraverso due letture diverse di uno stesso brano ma con la presentazione di alcuni contributi, degli uni e degli altri, incoraggiando così l’ascolto reciproco della tradizione dell’altro.
Cinquantadue studiosi, infatti si soffermano sui libri storici e profetici, commentando passi scelti tra i più significativi. Lo scopo anche in questo secondo volume, come già avvenuto nel primo, non è quello di giungere ad una lettura unificata della Bibbia, nella quale le diversità si stemperino fino ad annullarsi, o verosimilmente, operare secondo un processo di sincretismo, ma quello di conoscersi meglio, di conoscere meglio le rispettive letture ed interpretazioni, accettando anche che esse possano essere diverse. Per questo motivo, padre Giulio Michelini ha sottolineato la valenza anche “politica”, nel senso più bello del termine, del progetto editoriale, ovvero l’obiettivo di una ricaduta nella vita condivisa della polis dove è ormai indispensabile educare alla differenza e all’incontro con l’altro, come valore e ricchezza per la comunità tutta. Miriam Camerini ha evidenziato come dietro ad ogni contributo dei singoli studiosi che hanno partecipato a quello che ha definito un “mosaico” , ci stanno uomini e donne con storie e mondi diversi, che hanno reso reale e concreto il dialogo tra ebrei e cristiani, quel dialogo che, dopo secoli di incomprensione ed inimicizia, dal Concilio Vaticano II e dalla pubblicazione della Dichiarazione conciliare Nostra Aetate, non si è più interrotto, anche se spesso realizzato solo ad alti livelli di rappresentanza delle due realtà religiose.
Dal confronto è anche emerso come spesso il dialogo ebraico cristiano possa risultare assimetrico, non solo per la diversità data dal numero minore di ebrei nel mondo, rispetto alla presenza cristiana, ma anche per l’irrinunciabile necessità, propria della cristianità, di una presa di coscienza della sua appartenenza alla radice santa di Israele e per una migliore comprensione del messaggio evangelico.
L’incontro si è concluso con l’auspicio di altre occasioni di confronto, per la conoscenza e la costruzione di percorsi di autentica Amicizia.
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