La parola
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Il Vangelo di domenica 12 maggio

Ascensione del Signore

Il Vangelo di domenica 12 maggio

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 16,15-20

In quel tempo, [Gesù apparve agli Undici] e disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno».
Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio.
Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano.

1 - L’Ascensione - La festa odierna racchiude un messaggio bellissimo e consolante: la vita sulla terra si conclude con l’ascensione al cielo. Questo vale per Gesù e vale per noi, risorti con Lui a vita nuova. La nostra patria definitiva è il cielo, non il cimitero ove sostiamo solo con il corpo per un tempo determinato. Per ora Gesù ci precede nella casa del Padre comune e ci attende lassù, ma intanto resta con noi per portarci con Sé. Infatti dice agli apostoli nell’ultima cena: ‘Vado a prepararvi un posto’; ed è come se dicesse: ‘Vi porto con me nel cielo spiritualmente e continuerò ad essere sempre con voi sulla terra’. Quindi noi, in Gesù, siamo già fin d’ora, di diritto e di fatto, nella speranza e nella realtà, in comunione di vita eterna con la SS. Trinità e con tutta la popolazione celeste: Maria, gli Angeli e i Santi. 

2 - Pedagogia divina - Durante i quaranta giorni del ‘dopo Pasqua’ Gesù si è adoperato per preparare, con una vera e propria psicologia di fede-speranza, gli apostoli a questo evento personale: non tanto e solo al suo imminente distacco dalla vita terrena, quanto a prendere il suo posto di evangelizzare e salvare il mondo. Per molti secoli i profeti avevano preparato Israele ad accogliere il Messia, il Verbo di Dio fatto uomo a Betlem; per quaranta giorni Cristo ha preparato i suoi apostoli all’Ascensione con una intensa consuetudine di vita per spiegare loro il ‘dopo Ascensione’. Cosicché, quando egli se ne va, gli apostoli comprendono che il Signore continua ad operare con loro ed essi ad operare con Lui. 

3 - La missione - ‘Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore operava insieme con loro e confermava la loro parola con i prodigi che la accompagnavano’ (Atti). In tal modo con l’Ascensione inizia la loro missione di predicare attraverso la fede in Cristo Risorto e le opere del Vangelo perché tutti gli uomini si salvino e giungano alla conoscenza della verità: missione universale che si svolgerà per gradi ed è tuttora in atto: ‘Mi sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino agli estremi confini della terra’. La missione storica della Chiesa terminerà quando l’ultimo uomo sarà raggiunto dalla salvezza. 

4 - Da dove iniziare - La missione inizia, come sempre, dall’orientare il nostro cuore verso il cielo. S. Agostino sintetizza così il messaggio dell’Ascensione: ‘Se vogliamo celebrare rettamente e santamente l’ascensione del Signore, saliamo insieme con lui e teniamo in alto il nostro cuore: non siamo superbi, ma rifugiamoci in lui’ (Discorso 261,1). Così la visione di questo mistero si apre su due fronti, il cielo e la terra, e su due tipi di dinamismo spirituale: la tensione della speranza verso Dio e la sua eternità, la tensione dell’unità con Cristo per costruire la Chiesa sulla terra. Non si può vivere bene sulla terra se non si ha fin d’ora il cuore in cielo. Le ascensioni mistiche sono la giusta premessa per le ascensioni missionarie verso il mondo degli uomini.  

5 - Il nostro posto - Oggi tocca a noi occupare il posto di Gesù. Non possiamo credere in Cristo continuando a tenere in cassetta di sicurezza il dono della nostra fede. Essa, per sua natura, va annunziata, partecipata, trafficata e comunicata a tutti con una personale testimonianza di vita, trattandosi di ‘amare Dio con tutto il cuore e il prossimo come Cristo ci ha insegnato’. La Chiesa nuova, che tutti attendono, è quella in cui i singoli cristiani sono evangelizzatori. La ‘scelta cristiana’, di cui si parla tanto, deve precisare il compito missionario di ciascuno: famiglia, sacerdozio, vita consacrata in una famiglia religiosa, missioni, politica, lavoro, cultura, media... Predicare dappertutto significa essere presenti in ogni ambiente ove vive e opera l’uomo. I cristiani, sia nella comunità ecclesiale che civile, condividono problemi, responsabilità e iniziative della gente. Gesù è con noi in modo multiforme: nel cuore, nella Parola della Bibbia, nei tabernacoli dell’Eucarestia, nel ministero sacerdotale (diaconi, sacerdoti, vescovi, Papa).

Fonte: Il Cittadino
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